Il male non è mai assoluto, «ci sono raggi di luce che rompono le tenebre della notte», ed è lì che «emerge una prospettiva di svolta e di cambiamento». Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli commenta, nella prefazione, ciò che è nel cuore del volume “Ali bruciate. I bambini di Scampia” (Edizioni Paoline), una fatica realizzata a quattro mani da don Alessandro Pronzato e Davide Cerulli.
La capitale argentina è diventata un “tritacarne”, ha denunciato questo lunedì l'Arcivescovo di Buenos Aires e primate del Paese presiedendo una Messa per le vittime della tratta di esseri umani e del lavoro in condizioni di schiavitù e i cartoneros, che vivono cercando rifiuti.
“Per molti la nostra città p un tritacarne, che distrugge le loro vite, spezza la loro volontà e li priva della libertà”, ha affermato il Cardinale Jorge Mario Bergoglio nel corso della celebrazione eucaristica, che ha avuto luogo nella stazione ferroviaria di Constitución.
Rese note oggi le modifiche alle “Norme sui delitti più gravi”. Si prevedono, tra l’altro, procedure più rapide, estensione a 20 anni della prescrizione, la qualifica di delitto per l’acquisizione, la detenzione o la divulgazione “in qualunque modo e con qualunque strumento” di materiale pedopornografico da parte di un sacerdote. Modifiche anche per i delitti contro la fede e i sacramenti.
Per l’esperto sull’islam, la legge è un invito per i musulmani europei a impegnarsi per l’integrazione e a emarginare le tendenze salafiste di opposizione e lotta. Del resto il burqa non ha giustificazione nel Corano o nella tradizione islamica: è solo un costume dell’Arabia saudita (e di qualche altro Paese) che conferma il maschilismo e la “tomba della donna”.
Né i trattati di pace né le nuove misure di sicurezza riescono a fermare l'ondata di scontri tra cristiani e musulmani in Indonesia.
Gli ultimi avvenimenti hanno provocato 3 morti, 5 feriti e sette case incendiate. Lo scontro principale è avvenuto ad Ambon, capitale dell'arcipelago delle Molucche. La polizia è intervenuta per cercare di fermare gli scontri e il capo della sicurezza ha invitato i due schieramenti a mantenere la calma.
Gli incidenti sono avvenuti nella notte tra il 9 e il 10 luglio tra i villaggi di Batu Merah Dalam e Batu Merah Kampung, nel sottodistretto di Sirimau (Ambon).
Suor Mary Joseph, ex bramina indù, dal 1977 vive nella clausura delle carmelitane scalze a Mumbai. Ha voluto commentare per AsiaNews il tema “Libertà religiosa, via per la pace”, scelto da Benedetto XVI per la Giornata mondiale per la pace 2011.
Cuore di babbo: «Caterina è sempre stata uno splendore, fin da piccola. Buona, dolce, silenziosa ». «Caterina, diario di un padre nella tempesta» (Rizzoli) racconta il dramma (lungo un anno) di Antonio Socci, giornalista e scrittore. Cronaca dolorosa di un trauma affettivo (non completamente riassorbito) e viaggio nella fede di un credente.
Tutto inizia a settembre 2009 con l’arresto cardiaco che precipita Caterina, figlia ventiquattrenne dell’autore in un coma di mesi da cui poi si risveglia. Miracolosamente. Emozioni di un padre, misteriose anche per l’indagatore seriale di enigmi cristiani, dai «Segreti di Karol Wojtyla» al «Segreto di padre Pio» fino al «Quarto segreto di Fatima». Eppure scrive Socci «La mattina di quel 12 settembre ero baldanzoso come un bambino e non sapevo che la mia Caterina doveva morire». È solo l’inizio per un credente sottoposto alla prova peggiore: il coma di una figlia. Caterina, oggi, è tornata indietro da quei mesi di buio.
E’ uscito oggi in libreria il mio libro “CATERINA. diario di un padre nella tempesta” (Rizzoli). Qua sotto anticipo la prefazione (uscita anche su Libero di oggi) dove spiego il perché mi sono messo in questa impresa. Antonio Socci
Per uscire dalla situazione di crisi culturale che attanaglia l'Italia occorre un rinnovato senso di responsabilità e una nuova generazione di politici cattolici. Ad affermarlo è il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Cardinale Angelo Bagnasco.
In una intervista a “L'Osservatore Romano” il porporato è tornato su quanto già auspicato da Benedetto XVI nel 2008 durante il suo viaggio a Cagliari e poi ribadito dal suo Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone.
“L'affezione per la cosa pubblica – ha fatto notare il porporato – sta scemando e sempre più rarefatto è il consenso intorno al bene comune, privilegiando ciascuno beni di piccolo cabotaggio e senza prospettiva alcuna”.
Nell'immediato dopoguerra, l'Italia si trovò a fronteggiare concretamente la minaccia socialcomunista: le elezioni del 18 aprile 1948, le prime dopo l'immane conflitto della seconda guerra mondiale, segnarono una vera e propria battaglia di civiltà fra due idee dell'uomo e del mondo profondamente antitetiche. Da una parte il mondo occidentale, libero e cristiano, dall'altra il mondo socialcomunista che serviva Mosca, rappresentato dal Fronte Popolare d’unione fra il PCI e il PSI.
In quell'occasione la Democrazia Cristiana vinse con la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi (caso unico nella storia della Repubblica) inaugurando così quella che sarebbe stata una lunga stagione di governo. Quello che forse pochi sanno è che la vittoria fu dovuta a un grandioso sforzo di mobilitazione popolare suscitato, fra gli altri, da due uomini: Luigi Gedda (1902-2000), vicepresidente di Azione Cattolica e ideatore dei Comitati Civici e monsignor Roberto Ronca (1901-1977), già rettore del Pontificio Seminario Maggiore a Roma, fondatore e instancabile direttore del movimento civico-politico cattolico e anticomunista “Unione Nazionale Civiltà Italica” (1946-1955).