MaM
Messaggio del 2 agosto 1984:Cari figli, oggi sono contenta e vi ringrazio delle preghiere. Nei prossimi giorni pregate ancora di più per la conversione dei peccatori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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Scaricate il bellissimo commento al Vangelo di domenica prossima da Radio Vaticana. Il file da scaricare è quello del martedì, il commento è negli ultimi 8 minuti.
Il Rapporto Annuale presentato ieri dall’Istat è un ritratto nitido e composito dell’Italia al tempo della crisi, un’Italia che fatica e arranca, stretta nella morsa della recessione. Con un unico, inevitabile neo: quello di scattare una fotografia di un oggetto in rapidissimo movimento, imprimendo sulla pellicola un’immagine che potrebbe già essere superata. È la sorte della statistica sociale in tempi di cambiamento magmatico e imprevedibile come quello che stiamo vivendo.
La Conferenza episcopale italiana, attraverso la prolusione del suo presidente, il cardinal Angelo Bagnasco, ha sollevato il velo sul dolore di tanti in Italia e sulla sua crisi economica che è anch’essa in fondo morale. La disoccupazione è la piaga più seria. Il fatto orribile è la riduzione dei lavoratori in sovrannumero e dunque licenziati a merce fuori corso, a “zavorra”. Zavorra i lavoratori che pagano gli errori di altri! Una conseguenza orribile e ingiusta, per cui la crisi, dopo essere stata provocata dalle speculazioni finanziarie e da chi non ha guardato il lavoro degli uomini come una priorità, ma come una faccenda in fondo fastidiosa, ora continua a regnare salvando la propria pelle e il proprio patrimonio e imponendo ancora una volta le gerarchie dei propri interessi. Dannando cioè gli uomini-lavoratori.
Cosa fa di un genio un genio? Ancora una volta ci siamo cascati. Ancora una volta un ricercatore – in questo caso la dottressa Dean Falk, bioantropologa della Florida State University – annuncia di aver trovato delle ragioni neuropsicologiche che spiegano le ragione del valore dell’archetipo dello scienziato moderno, niente meno che di Albert Einstein. Non possiamo certo metter in dubbio che la dottoressa abbia trovato anomalie rispetto alla morfologia media dell’encefalo del grande fisico (“opportunamente” sottratto nel 1955 da un neuropatologo alla cremazione, per altro scelta dello stesso Einstein), ma chiediamoci bene cosa sta cercando la Falk e ancor più cosa dice di aver trovato.
Eppure si muove. Da qualche tempo a questa parte, nel nostro paese, l’equazione tra madri lavoratrici e asili nido non regge più. Dopo anni nei quali la conciliazione tra famiglia e lavoro è stata identificata pressoché in toto con la moltiplicazione delle strutture di assistenza alla prima infanzia, preferibilmente pubbliche, oggi una serie di segnali indicano la presa di coscienza da parte delle donne che le ricette per risolvere il problema sono molteplici, e non passano necessariamente per la delega dell’allevamento dei figli.
Illustrando la figura di San Teodoro Studita, monaco bizantino dell’VIII secolo, Benedetto XVI sottolinea l’importanza della “sobrietà di vita” per superare il problema della povertà in questo mondo, della necessità dell’obbedienza, per superare l’individualismo che pone se stessi al centro del mondo, del lavoro, “criterio per saggiare la propria devozione personale”, che produce ricchezza da destinare ai poveri.
La Chiesa ha appena celebrato la memoria liturgia di San Filippo Neri. Filippo nacque a Firenze il 21 luglio 1515, e riceve il battesimo nel "bel san Giovanni" dei Fiorentini il giorno seguente. La formazione religiosa del ragazzo avvenne nel convento dei Domenicani di San Marco con esito forte e fecondo. Intorno ai diciotto anni, Filippo si recò da un parente, avviato commerciante, ma l'esperienza della mercatura durò pochissimo tempo: erano altre le aspirazioni del cuore di Filippo!
“ Sin qui credo che il bilancio della visita papale in Terra Santa sia davvero molto positivo, ottimo”: commenta così il noto giornalista Antonio Socci. E se lo dice lui che sicuramente dice sempre pane al pane e vino al vino bisogna credergli.
C’è un lenzuolo ingiallito dal tempo che da secoli interroga gli umani. Per alcuni è il telo in cui fu avvolto Gesù subito dopo la morte in Croce, per altri un falso utilizzato per alimentare la devozione cristiana. Il telo ha avvolto un cadavere martoriato, riportandone vistose macchie di sangue e l’immagine di un corpo, frontale e dorsale, impressa in modo tuttora misterioso.