Vicka di Medjugorje: La teologia nel cuore (settembre 1987) - Conversazione di Sr. Margherita Makarovic
Ho conosciuto Vicka da vicino essendo stata ospite in casa sua. Ho scoperto Vicka come segno palpabile della presenza di Maria, testimone del suo amore e incarnazione dei suoi messaggi. Una bella notizia: anche Vicka ha imparato italiano. Arranca, certamente, ma intanto si fa capire e tutti ne siano contenti.
Per 20 giorni è stata costretta a letto con i polmoni infiammati e febbre dai 38 ai 40 gradi. I medici di Zagabria le hanno prescritto una cura: lei non ha voluto prendere alcuna medicina e nemmeno stare completamente isolata dai visitatori. I drogati poi avevano via libera nella sua casa. “Vicka come vedi la malattia?”“La Madonna ha detto: quando Dio dare una malattia, una croce prenderla con gioia, con amore. Non chiedere perché Dio dà questa croce a me, perché non darla a te..?’ No, no, Dio sa perché ha dato e quando deve portare via. Noi solo il nostro cuore libero per prendere quello che Lui dà”.
Le apparizioni continuano nella sua cameretta, ma non più ad ore fisse. “Madonna viene quando vuole tutti i giorni: era così anche in Terra Santa. Due volte potei osservare l’avvicinarsi dell’apparizione: dopo una conversazione piena di slancio e di sprint, Vicka sembra avvertire una altra Presenza, comincia a raccogliersi in se e poi con un sorriso si ritira, se ne va, o fa capire che poi dobbiamo lasciarla sola.