Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 2 giugno 2025 - Santi Marcellino e Pietro (Letture di oggi)

Un proverbio dice: "Di quello che vedi, mezzo ne credi; di quello che senti, non credere niente!" Chi ti giudica crede di sapere di te più di te e si atteggia a maestro. Questo provoca nel tuo cuore una profonda ripugnanza anche per i consigli che di per sé sono buoni. Se pensi alla Passione di Gesù e alla Sua ingiusta condanna, allora non ti meravigliare di essere calunniato e giudicato anche tu proprio dalle persone che si credono difensori di Dio, ma in realtà  ne manomettono la gloria. Quanti santi hanno bevuto i più amari calici proprio da quelli che credevano di fare la volontà  di Dio nel perseguitarli. Pensa per esempio al Padre Pio! Perciò, se segui il Signore, preparati alla persecuzione. Si solleveranno anche contro di te le malelingue, subirai la derisione ed umiliazione; perderai molti amici, il prestigio e la stima; incontrerai molte difficoltà  e prove di ogni genere. Ma tu... in Dio troverai sempre rifugio e forza. Buttati davanti a Lui con umiltà  della misera foglia secca, ed Egli ti aprirà  le porte della Misericordia. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 15,1-32 (Versione 9)

In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre:“Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sè e disse:“Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse:“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi:“Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose:“Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchè lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre:“Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre:“Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

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