Sotto il Tuo Manto

Lunedi, 21 luglio 2025 - San Lorenzo da Brindisi (Letture di oggi)

Inoltre, Egli si compiaceva di predire a suor Consolata molte cose riguardanti il suo futuro apostolato, dopo morte. Confusa per tanta divina degnazione, ella un giorno gliene mosse dolce lamento, parendole che le dicesse troppo. Gesù le rispose (12 dicembre 1935): Ti dico troppe cose sul tuo avvenire?... Ti dico tutto?... Hai ragione, ma cosa vuoi, quando il Cuore trabocca!... E poi tu sei tanto piccola, che ti accontenti di scrivere (perché io voglio che tu scriva tutto) e quindi posso dirti tutto. Hai mai notato che una mamma, accarezzando l'ultimo nato, a volte vezzeggiandolo, gli dice tante cose che non direbbe a un suo figlio più adulto?... Cosa vuoi; il suo cuore materno ha bisogno di espandersi, di dire a quel piccolo essere, che ancora non comprende ma solo le sorride, tutti i progetti che accarezza a suo riguardo. Gli dirà  tutto, proprio tutto, così come Io faccio con te. Però nota che quando quel bimbo comincerà  a parlare e gli sarà  chiesto: « Chi ti ha fallo questo bel vestitino? », lui tutto contento risponderà : « Mia mamma! » e godrà  di avere quel vestitino bello che glielo lodano. Vedi la diversità  che passa fra le grandi e le piccole anime? Queste godono delle virtù delle quali si sentono abbellite, perché « è Dio che le ha loro donate »; quelle le nascondono per paura che la superbia le rapisca loro, perché hanno lavorato a conseguirle. Hai capito Consolata?... Quindi alle piccole anime Io dico tutto non Mi rubano nulla e a Me solo riferiscono lode, onore e gloria! (Suor Maria Consolata Betrone)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 15,1-32 (Versione 8)

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre:“Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sè e disse:“Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse:“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi:“Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose:“Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchè lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre:“Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre:“Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Sono disponibili altre versioni di questo commento
1 2 3 4 5 6 7 8 8 9