Sotto il Tuo Manto

Domenica, 7 settembre 2025 - San Giovanni da Lodi (Letture di oggi)

Qualche giorno fa ho celebrato Messa nella nostra RSA. Tanti anziani, alcuni coi volti sofferenti e deturpati, ma coi occhi scintillanti: "Sembrano un mucchio di specchi rotti. A che cosa potrebbero mai servire?" - mi chiedevo. Però in primo piano non ci sono quei volti sfigurati, ma la loro dignità  e la loro anima. Un mucchio di specchi rotti, anche se non possono più riflettere l'immagine intera, riescono ad avere ancora un senso: investono di una piccola luce gli angoli bui delle nostre esistenze. Dopo la Messa, uno di loro, Loreto, mi ha regalato un acrostico poetico e uno scritto lungo ma indecifrabile. Lo so, caro Loreto, con il tuo male sei poco affidabile, ma non sei un ferrovecchio da buttare bensì una persona da amare e da rispettare. Anche se rotto in mille pezzi, tu ci sei e ti rispecchi nei miei pensieri e nelle mie preghiere. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Matteo di Don Fabio Rosini



Mt 25,14-30 (Versione 5)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo". Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perchè a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"».

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