Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

Oggi, in spirito, venni portata in paradiso. Contemplai quell'inconcepibile bellezza e la felicità  che ci aspetta dopo la morte. Vidi tutte le creature esaltare incessantemente la gloria di Dio. Vidi quanto sia grande la felicità  che da Dio si riversa su di esse, portando loro un'infinita gioia, che poi fa ritorno alla sorgente. Ogni gloria e onore provengono dal dono di una simile felicità  e tutto rientra nelle profondità  divine. Le creature contemplano Dio nella sua essenza: Padre, Figlio, Spirito Santo, che esse non penetreranno mai fino all'esaurimento, perché un simile esaurimento non esiste. Adesso capisco come San Paolo potè scrivere: «Occhio non vide, orecchio non udì, né mai entrò in cuore d'uomo ciò che Dio prepara per coloro che lo amano». (Santa Faustina Kowalska)

Commento al Vangelo di Matteo di Don Fabio Rosini



Mt 25,14-30 (Versione 1)

[ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. ]
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
[ Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo:“Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”.“Bene, servo buono e fedele “ gli disse il suo padrone “, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.]
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse:“Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”.“Bene, servo buono e fedele “ gli disse il suo padrone “, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse:“Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose:“Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perchè a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

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