Sotto il Tuo Manto

Martedi, 3 giugno 2025 - San Carlo Lwanga (Letture di oggi)

Pregare non vuol dire fuggire dalle proprie responsabilità  per rifugiarsi in un mondo ideale, lontano dalle contraddizioni della vita. Purtroppo la preghiera può trasformarsi in una evasione egoistica e alienante. Ci sono delle persone che hanno fatto della preghiera un'attività  sterile, perché hanno cercato la pace e le consolazioni in sé stessi. Invece di adorare Dio, hanno adorato sempre se stessi; invece di amare Dio, hanno amato solo se stessi. Non sono mai usciti da sé stessi. Quando pregano, sono sempre centrati su sé stessi. Invece, la preghiera è l'estasi, ossia l'uscita da sé stessi. Se non c'è l'uscita da sé stessi, non c'è libertà  né l'amore e nemmeno la maturità  della fede. (Don Nikola Vucic)

Commento al Vangelo di Luca di Don Fabio Rosini



Lc 21,25-36 (Versione 4)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perchè la vostra liberazione è vicina.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perchè abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

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