MaM
Messaggio del 25 ottobre 1990: Cari figli, oggi vi chiamo a pregare in modo speciale e ad offrire sacrifici e buone opere per la pace nel mondo. Satana è forte e con tutta la sua forza desidera distruggere la pace che viene da Dio. Perciò, cari figli, pregate con me in modo speciale per la pace. Io sono con voi e desidero aiutarvi con le mie preghiere e condurvi sulla via della pace. Io vi benedico con la mia benedizione materna. Non dimenticate di vivere i messaggi della pace Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 3-52 Marzo 15, 1900

(1) Continuando a non venire, io mi struggevo in dolore e mi sentivo una febbre da dare in delirio. Ora, siccome il confessore è venuto a celebrare il divino sacrificio, ho fatto la comunione, ma non vedevo secondo il solito il mio caro Gesù, onde ho incominciato a dire i miei spropositi: “Dimmi mio Bene, perché non ti fai vedere? Questa volta pare a me che non ti abbia dato occasione come sottrarti! Come, alla buona, alla buona mi lasci? Ahi, neppure gli amici di questa terra agiscono in questo modo! Quando devono star lontani, almeno si dicono addio, e Tu, neppure a dirmi addio? Come, così si fa? Perdonami se così parlo, è la febbre che fa dare in delirio, e mi fa giungere alla follia”. Chi può dire tutti gli spropositi che gli ho detto? Sarebbe un voler perdere tempo. Ora, mentre stavo delirando e piangendo, Gesù, ora faceva vedere una mano, ora un braccio, quando ho visto il confessore che mi dava l’ubbidienza di soffrire la crocifissione, e Gesù, come costretto dall’ubbidienza si ha fatto vedere ed io subito a Lui: “Perché non ti facevi vedere?” E Lui, mostrando un aspetto serio, ha detto:

(2) “E’ niente, è niente, è che voglio castigare la terra ed Io, anche a stare in buono con una sola creatura, mi sento disarmato e non ho forza a mettere mano ai castighi, perché col farmi vedere tu incominci a dire, se vedi che devo mandare castighi: “Versate a me, fate soffrire a me”. Ed Io mi sento vincere da te e mai metto mano ai castighi, e gli uomini non fanno altro che imbaldanzirsi di più”.

(3) Or, continuando il confessore a replicare l’ubbidienza di farmi soffrire la crocifissione, Gesù si mostrava lento a farmi fare questa ubbidienza, non come le altre volte che subito voleva che mi sottomettessi, ed ha detto a me:

(4) “E tu, che vuoi fare?”

(5) Ed io: “Signore, quello che Voi volete”.

(6) Allora, volgendosi al confessore con aspetto serio gli ha detto:

(7)Anche tu vuoi legarmi, col darle questa obbedienza di farmela soffrire?”

(8) E mentre ciò diceva ha incominciato a parteciparmi i dolori della croce e dopo, mostrandosi placato ha versato le sue amarezze, e poi ha soggiunto:

(9) “Il confessore, dove sta?”

(10) Ed io: “Signore, non so dove è andato, è certo che non lo veggo più con noi”.

(11) E Lui: “Lo voglio, ché siccome lui ha ristorato a Me, così Io voglio ristorare lui”.