MaM
Messaggio del 15 maggio 1986:Cari figli, oggi vi invito ad offrirmi il vostro cuore, affinché io possa cambiarlo e farlo simile al mio cuore. Voi mi domandate, cari figli, perché non potete soddisfare le mie richieste; voi non potete fare perché non mi avete dato il vostro cuore affinché io lo cambi. Voi parlate, ma non fate. Vi invito a fare tutto quello che vi dico; così sarò con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 3-45 Febbraio 27, 1900 La Divina Volontà lega Gesù all’anima. Il gran mal della mormorazione

(1) Essendomi tutta abbandonata nell’amabile Volontà di Nostro Signore, io mi vedevo tutta circondata dal mio dolce Gesù, da fuori e da dentro. Con l’essermi abbandonata in Lui, mi vedevo come se fosse divenuto il mio essere trasparente e dovunque mi rivolgevo, vedevo il mio sommo Bene. Ma quello che mi faceva meraviglia era che, mentre mi vedevo circondata da dentro e da fuori da Gesù, così io, il mio povero essere, la mia volontà, circondava Gesù come dentro d’un circolo, in modo che Lui non trovava l’apertura per potersene uscire, perché la mia volontà unita alla sua lo teneva incatenato, senza che mi potesse sfuggire. Oh! ammirabile segreto della Volontà del mio Signore, indescrivibile è la tua felicità! Ora, mentre mi trovavo in questo stato, il benedetto Gesù mi ha detto:

(2) “Figlia mia, nell’anima tutta trasformata nel mio Volere, Io vi trovo un dolce riposo. La sua anima addiviene per Me come quegli oggetti soffice che non danno nessuna molestia a chi vuole riposarsi, anzi, ancorché fossero persone stanche ed addolorate, è tanta la morbidezza ed il piacere che prendono nel riposarsi sopra di questi oggetti, che nel risvegliarsi si trovano forti e sani. Tale è per Me l’anima conformata al mio Volere, ed Io in ricompensa mi faccio legare dalla sua volontà e vi faccio splendere il Sole Divino come nel pieno meriggio”.

(3) Detto ciò è scomparso. Dopo poi, avendo fatto la comunione è ritornato e mi ha trasportato fuori di me stessa. Vedevo molta gente, e Gesù che mi diceva:

(4) “Dille, dille che grande è il male che fanno col mormorare l’uno (del)l’altro, perché attirano la mia indignazione, e questo con giustizia, ché vedo che mentre sono soggetti alle stesse miserie e debolezze, non fanno altro che alzare tribunale uno contro del altro. Se così fanno tra loro, che farò Io che sono santo e puro, con loro? Con quella carità che si esercitano l’uno con l’altro, così mi sento tirato ad usare misericordia con loro”.

(5) Gesù lo diceva a me, ed io lo ripetevo a quelle gente, e dopo ci siamo ritirati.