(1) Questa mattina il mio amabile Gesù ha incominciato a fare i suoi soliti indugi. Sia sempre benedetto, che comincia sempre da capo. Davvero che ci vuole una pazienza di santo a sopportarlo, e bisogna aver che fare con Gesù per vedere che pazienza ci vuole. Chi non lo prova non può crederlo, ed è quasi impossibile non avere qualche piccolo cruccio con Lui. Onde, dopo aver pazientato ad aspettarlo e riaspettarlo, finalmente è venuto e mi ha detto:
(2) “Figlia mia, il dono della purità non è dono naturale, ma è grazia conseguita, e questa si ottiene col rendersi simpatico, e l’anima si rende tale con la mortificazione e coi patimenti. Oh! come si rende simpatica l’anima mortificata e sofferente! Oh! come è speciosa! Ed io vi prendo tale simpatia da impazzire per essa e tutto ciò che vuole le dono. Tu, quando sei priva di Me soffri la mia privazione, che è la pena più dolorosa per te, per amor mio, ed Io vi prenderò più simpatia di prima e ti concederò nuovi doni”.