(1) Continua ancora lo stesso. Questa mattina mi ha trasportato fuori di me stessa, dopo tanto tempo pare che ho visto Gesù con chiarezza, ma mi vedevo tanto cattiva che non ardivo di dire una sola parola, ci guardavamo ma in silenzio; in quegli sguardi a vicenda comprendevo che il mio buon Gesù era ripieno d’amarezza, ma non ardivo di dire versatele in me. Lui stesso si è avvicinato a me ed ha incominciato a versare, ed io non potendo contenerle, come le ricevevo le gettavo per terra. Lui mi ha detto:
(2) “Che fai? Non vuoi partecipare più alle mie amarezze? Non vuoi darmi più sollievo nelle mie pene?”
(3) Ed io: “Signore, non è la mia volontà, non so io stessa che cosa mi è avvenuta, mi sento tanto ripiena, che non ho dove contenerle; solo un vostro prodigio può più allargare il mio interno e così potrò ricevere le vostre amarezze”.
(4) Allora Gesù mi ha segnato con un segno grande di croce ed ha versato di nuovo, così pare che ho potuto contenerle, e dopo ha soggiunto:
(5) “Figlia mia, la mortificazione è come il fuoco che fa disseccare tutti gli umori; cosi la mortificazione dissecca tutti gli umori cattivi che ci sono nell’anima e la inonda d’un umore santificante, in modo da far germogliare le più belle virtù”.