MaM
Messaggio del 2 giugno 2010:Cari figli, oggi vi invito affinché con il digiuno e la preghiera tracciate la strada per la quale mio Figlio entrerà nei vostri cuori. Accoglietemi come madre e messaggera dell’amore di Dio e del Suo desiderio per la vostra salvezza. Liberatevi da tutto quello che del passato vi appesantisce e dà senso di colpa, da tutto ciò che vi ha condotto nell’inganno - tenebra. Accogliete la luce. Rinascete nella giustizia di mio Figlio. Vi ringrazio.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 3-26 Gennaio 6, 1900 La confidenza: Scala per salire alla Divinità.

(1) Questa mattina ho fatto la comunione ed essendomi trovata insieme con Gesù, ci stava la Mamma Regina, ed oh! maraviglia, guardavo la Madre e vedevo il cuore di Lei tramutato in Gesù Bambino, guardavo il Figlio e vedevo nel cuore del Bambino la Madre. In questo mentre, mi sono ricordata che oggi è l’Epifania, ed io, ad esempio dei santi magi dovevo offrire qualche cosa al Bambino Gesù, ma mi vedevo che non avevo niente che dargli. Allora, vedendo la mia miseria, mi è venuto in pensiero di offrire per mirra il mio corpo con tutte le sofferenze dei dodici anni che ero stata nel letto pronta a soffrire e a starvi quant’altro tempo a Lui piacesse; per oro, la pena che sento quando mi priva della sua presenza, che è la cosa più penosa e dolorosa per me; per incenso le mie povere preghiere, unite a quelle della Regina Mamma, acciocché fossero più accettevoli al Bambino Gesù. Onde ne ho fatto l’offerta con tutta la confidenza che il Bambino avesse tutto accettato. Gesù pareva che con molto gusto accettasse le mie povere offerte, ma quello che più gustava era la confidenza con cui lo aveva offerto. Onde mi ha detto:

(2)La confidenza ha due braccia, con uno s’abbraccia alla mia Umanità, e della mia Umanità se ne serve come scala per salire alla mia Divinità, con l’altro si abbraccia alla Divinità ed a torrenti vi attinge le grazie celesti, sicché l’anima vi resta tutta inondata nell’Essere Divino. Quando l’anima è confidente, è certa d’ottenere ciò che domanda. Io mi faccio legare le braccia, le faccio fare ciò che vuole, la faccio penetrare fin dentro il mio cuore e da sé stessa faccio prendere quello che mi ha domandato. Se ciò non facessi, mi sentirei in uno stato di violenza”.

(3) Mentre ciò dicevo, dal petto del Bambino e da quello della Madre uscivano tanti ruscelli di liquore, (ma non so dire proprio come si chiamava quello che dico liquore), che tutta m’inondavano l’anima. La Regina Madre è scomparsa.

(4) Dopo ciò, insieme col Bambino siamo usciti fuori, nella volta dei cieli, il suo grazioso volto lo vedevo mesto, ho detto tra me: “Forse vuole il latte perciò sta mesto”. Onde gli ho detto: “Vuoi succhiare a me, ché la Regina Mamma non c’è?” Ma prima di ciò fare mi sono messa in timore, ancor fosse demonio, onde per assicurarmi l’ho segnato più volte colla croce e gli ho detto: “Siete voi veramente Gesù Nazareno, la Seconda Persona della Santissima Trinità, il Figlio di Maria Vergine Madre di Dio?” Il Bambino assicurava di si. Quindi assicurata, l’ho messo a succhiare a me. Il Bambino pareva che si ravvivasse prendendo un aspetto giulivo, e vedevo che si succhiava parte di quei ruscelli, di che Lui stesso mi aveva inondato. E mentre ciò faceva, mi sentivo tirare il cuore, ché da egli pareva che veniva quel latte che Gesù tirava da me. Chi può dire ciò che passava tra me ed il Bambino Gesù? Non ho lingua a saperlo manifestare, non vocaboli per poterlo descrivere.