MaM
Messaggio del 17 giugno 2005:Cari figli, anche stasera con gioia vi invito ad accogliere i miei messaggi. In modo particolare vi invito, figli, in questo tempo di grazia a pregare in famiglia e a pregare per la santità della famiglia.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 3-13 Novembre 26, 1899 Compiacimento della Santissima Trinità per le sofferenze di Luisa.

(1) Trovandomi molto sofferente, l’amabile mio Gesù è venuto, e mi ha messo il braccio da dietro il collo, in atto di sostenermi. Ora, stando a Lui vicina ho incominciato a fare le mie solite adorazioni a tutte le sue sante membra, incominciando dalla sua sacratissima testa. Nell’atto che ciò facevo mi ha detto:

(2)Diletta mia, ho sete, fammi dissetare nel tuo amore, che più non posso trattenermi”.

(3) E prendendo aspetto di bambino si è menato fra le mie braccia e si ha messo a succhiare, pareva che ci prendeva un gusto grandissimo e ne restava tutto ristorato e dissetato. Dopo ciò, volendo quasi scherzare con me, con una lancia che teneva in mano mi passava il cuore, a banda a banda. Io sentivo acerbissimo dolore, ma oh! come era contenta di soffrire, specialmente che erano le stesse mani del mio solo ed unico Bene che mi davano il patire, e l’incitavo a farmi maggior strazio, tant’era il gusto e la dolcezza che vi sentivo. E Gesù benedetto, per rendermi più contenta, mi ha strappato il cuore, prendendolo fra le sue mani e con quella stessa lancia lo ha aperto, metà e metà ed ha trovato una croce risplendente e bianchissima, la ha preso fra le sue mani, compiacendosi grandemente e mi ha detto:

(4)Questa croce l’ha prodotto l’amore e la purità con cui tu soffri, mi compiaccio tanto del modo con cui tu soffri, che non solo Io, ma chiamo il Padre e lo Spirito Santo a compiacersi meco”.

(5) In un istante ho fatto per guardare ed ho visto Tre Persone, che circondandomi si dilettavano nel guardare questa croce, io però, lamentandomi con Loro ho detto:

(6) “Grande Iddio, troppo scarso è il mio patire, non sono contenta della sola croce, ma voglio ancora le spine ed i chiodi, e se io non lo merito, perché indegna e peccatrice, Voi, certo potete darmi le disposizioni per ciò meritare”.

(7) E Gesù, mandandomi un raggio di luce intellettuale, mi fece capire che volesse che io facessi la confessione delle mie colpe. Mi sentì quasi atterrare innanzi alle Tre Divine Persone, ma l’Umanità di Nostro Signore m’ispirava fiducia, sicché a Lui rivolgendomi ho detto il Confiteor, e dopo ho incominciato a fare la confessione delle mie colpe. Ora, mentre mi trovavo tutta immersa nella mia miseria, una voce è uscita da mezzo a Loro che diceva:

(8)Ti perdoniamo, e tu non più peccare”.

(9) Io m’aspettavo di ricevere l’assoluzione da Nostro Signore, ma nel meglio è scomparso.

(10) Poco dopo è ritornato crocifisso e mi ha partecipato i dolori della croce.