(1) Questa mattina il mio dilettissimo Gesù, appena venuto mi ha detto:
(2) “Figlia mia, tutto il tuo piacere dev’essere nel rimirarti in Me, e se ciò farai sempre, ritrarrai in te tutte le mie qualità, la mia fisionomia, i miei stessi lineamenti, ed Io in contraccambio troverò tutto il mio gusto e sommo contento nel dilettarmi di rimirarmi in te”.
(3) Detto ciò è scomparso, ed io stavo ruminando nella mia mente le parole già dette. Tutto all’improvviso è ritornato, mettendomi la sua santa mano in capo e rivolgendomi la faccia verso di Lui ha soggiunto:
(4) “Oggi voglio dilettarmi un poco col rimirarmi in te”.
(5) Un brivido mi è corso per tutta la vita, uno spavento da sentirmi morire perché vedevo che mi guardava fisso, fisso, volendosi dilettare nei miei pensieri, sguardi, parole ed in tutto il resto, col rimirarsi in me. Oh! Dio, sono oggetto io di far prendere diletto o di amareggiarvi? Andavo ripetendo nel mio interno. In questo mentre, è venuta la nostra cara Mamma Regina in mio aiuto, portando una veste bianchissima fra le mani, e tutta amabilità mi ha detto:
(6) “Figlia, non temere, voglio Io stessa supplire per te vestendoti della mia innocenza, così il mio Figlio, rimirandosi in te, possa trovare il maggiore diletto che si possa trovare in umana creatura”.
(7) Onde mi vesti con quella veste e mi offri al mio caro Bene Gesù dicendogli:
(8) “Accettatela per riguardo mio, caro Figlio, e dilettatevi in essa”.
(9) Così mi è passato ogni timore e Gesù si ha dilettato in me ed io in Lui.