(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa e mi pareva che girassi la terra. Oh! come era inondata d’ogni sorta di iniquità, fa orrore a pensarlo! Ora, mentre giravo, sono giunta ad un punto ed ho trovato un sacerdote di santa vita ed a un altro punto, una vergine di vita intemerata e santa. Ci siamo uniti tutti e tre ed abbiamo preso il discorso sui tanti castighi che il Signore sta facendo ed a tanti altri che tiene preparati. Io ho detto loro: “E voi, che fate? Vi siete forse conformati alla divina giustizia?” E quelli:
(2) “Vedendo la stretta necessità di questi tristi tempi, e che l’uomo non si arrenderebbe né se uscisse uno apostolo, né se il Signore inviasse un altro san Vincenzo Ferrer, che con miracoli e segni portentosi lo potesse indurre alla conversione, anzi, vedendo l’uomo giunto a tale ostinazione e ad una specie di pazzia, che la stessa forza dei miracoli li renderebbero più increduli, onde, investiti da questa strettissima necessità, per il bene loro, e per arrestare questo mare marcioso che inonda la faccia della terra, e per gloria del nostro Dio, tanto oltraggiato, ci siamo conformati alla giustizia, solo stiamo pregando ed offerendoci vittime, per fare che questi castighi riescano per la conversione dei popoli”. E tu, che fai? Non ti sei conformata con noi?”
(3) Ed io: “Ah, no! non posso, che l’ubbidienza non vuole, sebbene Gesù vuole che mi uniformassi, ma siccome l’ubbidienza non vuole, deve prevalere a tutto, mi conviene stare sempre in contrasto con Gesù benedetto, cosa che molto mi affligge”.
(4) E quelli: “Quando è l’ubbidienza, sicuro che non bisogna aderire”.
(5) Dopo ciò, trovandomi in me stessa, quando appena ho visto il carissimo Gesù, ed io volevo sapere di quale parte fossero quel sacerdote e quella vergine, Lui mi ha detto che erano del Perù.