MaM
Messaggio del 25 febbraio 1985:Questa sera non pregherete il rosario. Dovete ricominciare dalla prima classe della scuola di preghiera. Allora, adesso pregate lentamente il Padre Nostro. Ripetetelo più volte e meditate sul suo significato. Vivete il Padre Nostro.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 3-1 Novembre 1, 1899 Purificazione della chiesa. Suo sostegno: “Le anime vittime”.

(1) Trovandomi nel solito mio stato, mi sono trovata fuori di me stessa, dentro d’una chiesa, ed ivi c’era un sacerdote che celebrava il divino sacrificio, e mentre ciò faceva piangeva amaramente e diceva: “La colonna della mia Chiesa non ha dove poggiarsi!

(2) Nell’atto che ciò diceva ho visto una colonna, che la sua cima toccava il cielo, ed al disotto di questa colonna stavano sacerdoti, vescovi, cardinali e tutte le altre dignità che sostenevano la detta colonna, ma con mia sorpresa ho fatto per guardare ed ho visto che di dette persone, chi era molto debole, chi mezzo marcito, chi infermo, chi pieno di fango; scarsissimo era il numero di quelli che si trovavano in stato di sostenerla, sicché questa povera colonna, tant’erano le scosse che riceveva al disotto, che tentennava senza potere star ferma. Al disopra di detta colonna ci era il Santo Padre, che con catene d’oro e coi raggi che tramandava da tutta la sua persona, faceva quanto più poteva a sostenerla, ad incatenare ed illuminare le persone che dimoravano al disotto, benché qualcuna se ne fuggiva per avere più agio a marcirsi ed infangarsi, non solo, ma di legare ed illuminare tutto il mondo.

(3) Mentre io ciò vedevo, quel sacerdote che celebrava la messa (sto in dubbio se fosse sacerdote oppure Nostro Signore, mi pare che fosse, ma non so dire certo), mi ha chiamato vicino a sé e mi ha detto:

(4)Figlia mia, vedi in che stato lacrimevole si trova la mia Chiesa, quelle stesse persone che dovevano sostenerla, vengono meno, e con le loro opere l’abbattono, la percuotono e giungono a denigrarla. L’unico rimedio è che faccia versare tanto sangue, da formare un bagno per poter lavare quel marcioso fango e sanare le loro piaghe profonde, imperocché sanate, rafforzate, abbellite in quel sangue, possano essere strumenti abili a mantenerla stabile e ferma”. Poi ha soggiunto: “Io ti ho chiamato per dirti: “Vuoi tu essere vittima e così essere come un puntello per sostenere questa colonna in tempi sì incorreggibili?

(5) Io in principio mi sono sentita correre un brivido per timore, ancora non avessi la forza, ma poi subito mi sono offerta ed ho pronunziato il Fiat. In questo mentre, mi sono trovata circondata da tanti santi, angeli ed anime purganti che con flagelli ed altri strumenti mi tormentavano; ed io, sebbene in principio avvertivo un timore, ma poi, quanto più soffrivo, tanto più mi veniva la voglia di patire e gustavo il patire come un dolcissimo nettare. E questo molto più che mi ha toccato un pensiero: “Chi sa che quelle pene potessero essere mezzo come consumare la vita, e così poter spiccare l’ultimo volo verso il mio sommo ed unico Bene? Ma con mio sommo rammarico, dopo aver sofferto acerbe pene, ho visto che quelle pene non mi consumavano la vita. Oh! Dio, che pena, che questa fragile carne mi impedisce di unirmi col mio Bene Eterno!

(6) Dopo ciò, ho visto la sanguinosa strage che si faceva di quelle persone che stavano al disotto della colonna. Che orribile catastrofe! Scarsissimo era il numero che non rimaneva vittima, giungevano a tale ardimento, che tentavano d’uccidere il Santo Padre. Ma poi pareva che quel sangue sparso, quelle sanguinose vittime straziate, erano mezzi come rendere forti quelli che rimanevano, in modo da sostenere la colonna, senza farla più tentennare. Oh! che felici giorni! Dopo ciò spuntavano giorni di trionfi e di pace; la faccia della terra pareva rinnovata, la detta colonna acquistava il suo primiero lustro e splendore. Oh! giorni felici! da lungi io vi saluto, che tanta gloria darete alla mia Chiesa e tanto onore a quel Dio che ne è il Capo!