MaM
Messaggio del 4 febbraio 1985:La maggioranza delle persone che pregano non entrano mai veramente nella preghiera. Per entrare nella profondità della preghiera negli incontri del gruppo, seguite ciò che vi dico. All’inizio, quando ci si riunisce per la preghiera, se c’è qualcosa che vi disturba, ditelo subito apertamente per evitare che costituisca un ostacolo per la preghiera. Quindi liberate il vostro cuore dai peccati, dalle preoccupazione e da tutto ciò che vi pesa. Chiedete perdono delle vostre debolezze a Dio e ai fratelli. Apritevi! Dovete proprio sentire il perdono di Dio e il suo amore misericordioso! Non potete entrare nella preghiera se non vi scaricate dal peso dei peccati e delle preoccupazioni. Come secondo momento, leggete un brano della Sacra Scrittura, meditatelo e poi pregate esprimendo liberamente i vostri desideri, i bisogni, le intenzioni di preghiera. Pregate soprattutto perché si realizzi la volontà di Dio su di voi e sul vostro gruppo. Pregate non solo per voi, ma anche per gli altri. Come terza tappa, ringraziate il Signore per tutto quello che vi dona e anche per ciò che vi prende. Lodate e adorate il Signore. Infine chiedete a Dio la sua benedizione affinchè ciò che vi ha donato e fatto scoprire nella preghiera non si dissolva ma venga custodito e protetto nel vostro cuore e messo in pratica nella vostra vita.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 2-29 Giugno 3, 1899 Gesù versa le sue amarezze.

(1) Questa mattina mi trovavo in un mare d’afflizione, che Gesù non era venuto ancora, sentivo tale pena, che mi sentivo strappare il cuore. Quando è venuto il confessore per chiamarmi all’ubbidienza, che doveva celebrare la santa messa e Gesù senza farsi vedere neppure l’ombra, come è suo solito, che quando non viene si fa vedere una mano, un braccio, specialmente quando è giorno di far la comunione, come questa mattina, Lui stesso viene, mi purifica, mi prepara per ricevere Lui stesso sacramentalmente. Dicevo tra me: “Sposo santo, Gesù amabile, come non venite Voi stesso a prepararmi? Come potrò ricevervi?” Ma intanto, il tempo è giunto, il confessore è venuto, ma Gesù senza venirci affatto. Che pena straziante, quante lacrime amare!

(2) Il confessore mi ha detto: “Lo vedrai nella comunione e gli dirai per ubbidienza perché non viene e che cosa vuole da te”.

(3) Così dopo la comunione ho veduto il mio buon Gesù, sempre benigno con questa miserabile peccatrice. Mi ha trasportato fuori di me stessa ed io lo tenevo in braccia, era da bambino, tutto afflitto. Io subito ho incominciato a dire: “Bambinello mio, solo ed unico mio bene, com’è che non vieni? In che ti ho offeso? Che cosa vuoi da me che mi fai così tanto piangere?” E nell’atto di dire, era tanta la pena, che con tutto ciò che lo tenevo fra le mie braccia, continuavo a piangere. Ma anche prima che finissi di dire l’ultima parola, Gesù, avvicinando la sua bocca alla mia, ha versato le sue amarezze, senza rispondermi una parola. Quando finiva di versare, io incominciavo di nuovo a dire, ma Gesù senza darmi retta, si metteva di nuovo a versare. Dopo ciò, senza rispondermi niente a ciò che io volevo, mi ha detto:

(4) “Fammi versare in te, altrimenti, come ho distrutto con la grandine altri punti, così distruggerò le parti vostre; perciò fammi versare e non pensare ad altro”.

(5) Così, senza dirmi altro è finito.