(1) Questa mattina Gesù faceva molta compassione, era tanto afflitto e sofferente, che io non ardivo di fargli nessuna domanda, ci guardavamo in silenzio, d’intanto in tanto mi dava un bacio ed io a Lui, e così ha seguitato parecchie volte a farsi vedere. L’ultima volta mi ha fatto vedere la Chiesa, dicendomi queste precise parole:
(2) “Nella mia Chiesa sta adombrato tutto il Cielo, siccome nel Cielo uno è il capo, che è Dio e molti sono i santi, di diverse condizioni, ordini e meriti, così nella mia Chiesa, adombrando tutto Cielo, uno è il capo qual’è il Papa e fin nel triregno che circonda il suo proprio capo viene adombrata la Trinità Sacrosanta, e molte sono le membra che da questo capo dipendono, cioè diverse dignità, diversi ordini, superiori ed inferiori, dal più piccolo fino al più grande, tutti servono ad abbellire la mia Chiesa ed ognuno, secondo il suo grado, ha l’ufficio a lui compartito, coll’esatto adempimento delle virtù viene a dare di sé nella mia Chiesa uno splendore odorosissimo, in modo che la terra ed il Cielo restano profumati ed illuminati, e le gente restano tanto attirate da questa luce e da questo profumo, che riesce quasi impossibile non arrendersi alla verità. Lascio considerare a te poi, quelle membra infette, che invece di rendere luce danno tenebre, quanto strazio fanno nella mia Chiesa”.
(3) Mentre Gesù così mi diceva, ho visto il confessore vicino a Lui, Gesù col suo sguardo penetrante, fisso lo guardava, poi, rivolto a me mi ha detto:
(4) “Voglio che avessi tutta la piena fiducia col confessore, anche nelle minime cose, tanto che tra Me e lui non ci deve avere differenza alcuna, ché a misura della tua fiducia e della fede che presterai alle sue parole, così Io vi concorro”.
(5) Nell’atto che Gesù diceva queste parole, mi ricordai di certe tentazioni del demonio che avevano prodotto in me qualche poco di sfiducia, ma Gesù col suo occhio vigilante, subito mi ha ripreso e nell’atto stesso mi sono sentita togliere da dentro il mio interno quella sfiducia. Sia sempre benedetto il Signore, che ha tanta cura di quest’anima così miserabile e peccatrice.