(1) Oggi ho fatto la meditazione sul danno che può venire alle anime nostre dalle lodi che ci danno le creature; mentre facevo l’applicazione a me stessa, per vedere se ci fosse in me il compiacimento delle lodi umane, Gesù si è avvicinato a me e mi ha detto:
(2) “Quando il cuore è pieno del conoscimento di sé stesso, le lodi degli uomini sono come quelle onde del mare, che s’innalzano e straripano, ma mai escono dal loro lido, così le lodi umane strepitano, rumoreggiano, s’avvicinano fino al cuore, ma trovandolo pieno e ben circondato da forti mura del conoscimento di sé stesso, quindi non avendo dove prendere posto, se ne ritornano indietro, senza fare nessun danno all’anima propria, perciò a questo devi stare attenta, che delle lodi e dei disprezzi delle creature non ne fare nessun conto”.