(1) Questa mattina Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa e mi ha fatto vedere molta gente, tutta in discordia. Oh! quanta pena faceva a Gesù. Io, vedendolo molto soffrire l’ho pregato che versasse a me, ma siccome continua ancora che vuole castigare il mondo, Gesù non voleva versare in me, ma dopo averlo pregato e ripregato, per contentarmi ha versato un poco. Indi, avendosi sollevato un poco mi ha detto:
(2) “La causa ché il mondo si è ridotto in questo triste stato, è d’aver perduto la subordinazione ai capi, e siccome il primo capo è Dio, a Cui si sono ribellati, di conseguenza è avvenuto che hanno perduto ogni soggezione e dipendenza alla Chiesa, alle leggi, ed a tutti gli altri che si dicono capi. Ah! figlia mia, che sarà di tanti membra infetti da questo malo esempio dato da quegli stessi che si dicono capi, cioè da superiori, da genitori e di tant’altri? Ah! giungeranno a tanto, che non si conosceranno più né genitori, né fratelli, né re, né principi, questi membra saranno come tante vipere che a vicenda si avveleneranno, perciò, vedi quanto sono necessari i castighi in questi tempi, e che la morte quasi distrugga questa razza di gente, affinché quei pochi che rimarranno, imparino a spese altrui, ad essere umili ed obbedienti. Onde lasciami fare, non volerti opporre a farmi castigare le gente”.