Avevo ricevuto un lavoro pesante nella “casa delle nozze”, non ce la facevo a finirlo, dovevo adoperarmi per pulire molta immondizia con una scopa dura. Sopraggiunse mia madre e mi aiutò, come anche un’amica, alla quale regalai prima della sua morte un’immagine di S. Caterina, immaginetta che avevo ricevuto per cause soprannaturali. Ella se la mise sul petto e parlò a lungo con me. Mia madre mi condusse in molti luoghi dove soggiornavano le anime, venni portata anche sopra una montagna sulla quale uno spirito luminoso color rame, legato ad una catena, cercò di venirmi incontro. Era lì da tempo, nessuno pensava a lui o l’aiutava, parlava molto poco, solo poche parole, eppure venni a conoscenza di tutta la sua storia. Egli era stato, a suo tempo, il re d’Inghilterra e condusse la guerra contro la Francia, adoperò metodi atroci ed ebbe un comportamento molto cattivo. Mi sembrò che la madre fosse colpevole dell’origine di questo suo comportamento. Egli distruggeva tutte le immagini della Santissima Vergine Maria, e una volta passando davanti ad una statua della santa Vergine volle distruggere anche quella, ma provò una commozione profonda e non lo fece più. Dopo quest’esperienza si pentì amaramente e si sarebbe ben volentieri confessato, ma morì di una febbre fortissima; trovò misericordia e non morì dannato. Poteva perciò essere aiutato, ma era stato del tutto dimenticato. Mi disse che avrebbe potuto essere aiutato particolarmente con la celebrazione della santa Messa, in modo che avrebbe potuto ottenere l’agognata liberazione prima del tempo. Il luogo dove si trovava non sembrava essere il normale Purgatorio, ma forse un luogo adiacente. Lo vidi perseguitato e sbranato dai cani, nel modo in cui egli aveva perseguitato la gente; si trovava incatenato in più punti e viveva in un luogo ricoperto di erba infiammata. Mi disse che solo la più minima speranza della sua liberazione da quel luogo sarebbe stata per lui un grande conforto. Lo incontrai per tre volte.