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Messaggio del 29 dicembre 1983:Desidero che in voi fiorisca un grande amore e una grande pace: per questo pregate!

Beata Anna Katharina Emmerick - La chiesa sofferente

Giunsi con la mia guida in un luogo oscuro, mi inoltrai nel medesimo per consolare le anime che potevo vedere solo parzialmente, di alcune vedevo soltanto il volto. Si trovavano le une vicino alle altre, immerse nell’oscurità, ma ognuna separata come in una propria cella. Alcune soffrivano la sete, altre il freddo, altre ancora il caldo, e non potevano aiutarsi reciprocamente, erano immerse in un’infinita sofferenza e nostalgia. Vidi moltissime di queste ultime venire redente e trasferite in un luogo sopraelevato, è impossibile descrivere la loro gioia; durante il breve passaggio verso questo luogo più alto ricevevano di nuovo la veste e le insegne del rango che avevano ricoperto durante la loro vita sulla terra. Questo luogo sopra il Purgatorio era quello delle loro riunioni ed era come se fosse stato recinto da spine. Qui vidi redimersi molti medici, essi furono accolti dai loro compagni di categoria in una specie di processione, e furono guidati in questo luogo sopraelevato. Vidi pure molti soldati prelevati, gioii per quelle povere anime che avevano ucciso, così anche alcune monache e giudici; in particolare notai molte ragazze, le quali avrebbero avuto l’opportunità sulla terra di dedicarsi alla vita conventuale, venire prelevate da suore beate. C’erano antichi sovrani e anime provenienti da famiglie reali, religiosi e anche molti contadini. Tra tutte queste anime si trovavano molti miei conoscenti ed altri che provenivano dai più diversi luoghi, riconoscibili per il loro abbigliamento. Tali anime erano raggruppate per categorie e a seconda di queste si muovevano verso diverse direzioni, dove perdevano la loro caratteristica terrena per acquisire una veste beata di luce. Nel Purgatorio riconobbi non solo dei miei conoscenti ma anche i loro parenti che non avevo mai visto prima. Vidi povere anime abbandonate dai parenti sulla terra o che non sono ricordate da nessuno, e fedeli, che non pregano. Prego sempre particolarmente per loro.

Fui presa poi da un’altra visione: ero vestita come una ragazza di campagna, così come ero realmente nella vita di prima. Portavo una fascia davanti al capo e una cuffia. La mia guida mi condusse verso una teoria di figure luminose che venivano dal cielo, erano chiare figure coronate sulle quali si librava il Salvatore con una bianca croce e sull’asta sventolava una bandierina. Il corteo era formato da circa un centinaio di persone, per la maggior parte vergini, solo per un terzo uomini. Tutti indossavano abiti regali pieni di splendore con i molteplici colori della gloria, l’apparizione era meravigliosa; portavano corone, aperte o chiuse, sul capo. Tra loro molti erano segnati con la gloria delle stimmate. Fui guidata verso di loro ed ero imbarazzata, non sapevo cosa potesse fare una contadinella di fronte a questi re. La mia guida mi disse: “Tu puoi anche diventare così”, e con queste parole mi diede un’abito bianco di suora in sostituzione a quello di contadinella. Allora mi vidi circondata da tutti coloro che erano giunti per la mia vestizione, in modo particolare le beate suore del nostro convento. Riconobbi pure coloro che avevo conosciuto in vita e con i quali avevo avuto da fare, mi guardavano dal Purgatorio, molti con tristezza, erano veri e falsi interessati.