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Messaggio del 15 marzo 1982:Prendetemi sul serio! Quando Dio si manifesta al mondo non lo fà per scherzo ma per dire cose serie.

Don Stefano Gobbi - Capoliveri (Livorno), 28 marzo 1997. Venerdì Santo. Attirerò tutti a Me.

«Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a Me». (Gv. 12,32). «Figli prediletti, vivete con Me questo giorno della passione e della morte di mio figlio Gesù. "Quando sarò innalzato da terra". (Gv. 12,32). Per questo il Verbo del Padre è disceso nel mio seno verginale; per questo per nove mesi si è formato nel mio grembo materno; per questo è nato da Me in una Grotta povera e disadorna; per questo ha vissuto i giorni della sua infanzia insidiata, della adolescenza e della giovinezza, chino sul lavoro di ogni giorno. Mentre lo vedevo crescere nella bellezza del suo corpo divino, il mio pensiero andava spesso con trepidazione al luogo ove sarebbe stato immolato, quale vittima dal Padre preparata ed attesa. E con Gesù guardavamo insieme a questa vetta del Golgota, dove ormai sta per compiersi il suo cruento Sacrificio.

Attirerò tutti a Me. (Gv. 12,32). Il Padre ha tanto amato il mondo, da donargli il suo Figlio Unigenito, perché il mondo fosse salvato per mezzo di Lui. Gesù si offre come prezzo del vostro riscatto. Gesù si immola per la vostra salvezza. Gesù viene ucciso sulla Croce, perché giunga a tutta la umanità il dono della sua redenzione. Vedete in Gesù Crocifisso la icona vivente della divina misericordia del Padre. È la misericordia che spinge il Padre a donarvi il suo Figlio Unigenito. È la misericordia che porta Gesù ad immolarsi sulla Croce per voi. È la misericordia che fa scendere sul suo Corpo divino tutte le percosse, gli insulti e gli oltraggi di questo giorno. Vedete con Me sul suo Corpo immolato aprirsi i nuovi germogli della divina misericordia. Chinatevi con Me a baciare i fiori profumati della Misericordia, che sbocciano da tutto il suo patire. Baciamo il suo corpo ridotto tutto a una piaga; baciamo il suo capo trafitto da spine profonde; baciamo il suo volto sfigurato e percosso; baciamo le sue mani ed i suoi piedi trapassati dai chiodi; baciamo il suo Cuore squarciato dalla lancia. Baciamo, con amore e dolore, il vero Agnello di Dio, immolato sulla Croce per la nostra salvezza.

Attirerò tutti a Me. (Gv. 12,32). Tutta la umanità è attirata dentro il suo amore di Salvatore e di Redentore. Da Lui nasce la umanità nuova, portata a piena comunione di vita con il suo Padre Celeste. Dal suo Cuore trafitto la Divina Misericordia scende con l'acqua e con il sangue: da qui nasce la Chiesa e sgorgano i sacramenti della vostra salvezza. E così la Divina Misericordia diventa difesa alla innocenza dei piccoli, forza al vigore dei giovani, sostegno alla debolezza dei grandi, conforto al dolore dei poveri, perdono alle colpe dei peccatori, speranza al timore dei morenti, salvezza e vita per tutti. In Gesù, innalzato da terra sulla Croce per voi, vedete il trionfo della Divina Misericordia su tutta la umanità da Lui redenta e salvata.

Attirerò tutti a Me. (Gv. 12,32). Io partecipo come Madre a questo suo disegno di salvezza. Per questo oggi mi trovo accanto a mio Figlio Crocifisso, e lo guardo con profonda compassione, mentre viene innalzato da terra. Condivido ogni suo patire; sento su di me il peso della sua Croce; i chiodi mi trapassano l'anima; la lancia del soldato romano trafigge anche il mio cuore di Mamma.

E così partecipo, come Corredentrice, all'opera della vostra Redenzione. Unisco il mio materno dolore a tutto il patire di mio Figlio, perché sono stata chiamata ad essere la Madre della Divina Misericordia. Per questo l'umanità redenta viene affidata da mio Figlio anche al mio amore materno. Gesù mi ha donata come vera Madre a tutta la umanità. Lasciatevi tutti attirare dentro la culla di questa mia nuova e spirituale maternità. Entrate nel rifugio sicuro del mio Cuore Immacolato. Con il suo trionfo, da Me predetto a Fatima, vedrete compiersi il più grande miracolo della Divina Misericordia sul mondo».