«Vivete con Me in preghiera, nel silenzio e nell'attesa, accanto al sepolcro, ove riposa il Corpo esanime di mio figlio Gesù. Figli prediletti, vivete accanto a Me, in questo giorno del mio immacolato dolore. È il giorno della mia nuova e spirituale maternità. È il solo giorno che sono rimasta senza mio Figlio. È il primo giorno in cui mi sento chiamata a fare da Mamma a voi, alla Chiesa ed a tutta l'umanità. Da oggi, come Mamma, sono accanto ad ogni sepolcro, in cui viene deposto ogni mio nuovo figlio.
Sono accanto al sepolcro, ove riposano milioni di bimbi innocenti, che non sono mai nati alla vita, perché uccisi nel seno delle loro madri. Dentro il sepolcro nuovo, ove è deposto il Corpo di mio Figlio, Io vedo raccolti tutti questi innumerevoli sepolcri e lacrime copiose scendono dal volto di una Mamma che piange tutti i suoi bambini, uccisi in maniera così disumana e crudele.
Sono accanto al sepolcro, dove giacciono tutte le vittime dell'odio, della violenza, delle guerre e che vengono deposte in fosse comuni, senza alcun gesto di umana pietà.
Sono accanto al sepolcro, ove riposano nel sonno della morte tutti i miei figli peccatori, poveri,ammalati, emarginati, perseguitati, oppressi e calpestati.
Sono accanto al sepolcro che raccoglie le spoglie mortali dei miei figli sacerdoti, dei religiosi, di coloro che hanno consacrato la vita al servizio di mio figlio Gesù. Accanto ad ogni sepolcro oggi voglio vegliare assieme a voi, miei prediletti, nel dolore e nella preghiera. Da questo sabato santo, ogni giorno, lacrime copiose scendono dai miei occhi materni e misericordiosi, per piangere su ogni mio nuovo figlio che viene condotto al sepolcro. Ma accanto ad ogni sepolcro, veglio sopra tutto nella speranza e nell'attesa.
Da quando mio figlio Gesù è uscito dal suo sepolcro ancora vivo, vittorioso della morte e degli inferi, Io attendo con fiducia il momento in cui anche tutti i miei figli usciranno dai loro sepolcri, per partecipare per sempre alla vita immortale, che Gesù vi ha ottenuto con la sua morte e la sua resurrezione».