«Qui ti ho voluto, figlio da Me tanto amato e dal mio Avversario tanto insidiato, nella memoria liturgica dei miei dolori e della mia materna partecipazione a tutto l'immenso soffrire di mio figlio Gesù. In questo tuo viaggio, così cosparso di grazie straordinarie, che partono dal mio Cuore Immacolato e scendono nell'anima dei miei prediletti e di tutti i miei figli, oggi ti ho condotto in questo luogo da Me benedetto, davanti alla Statua che ricorda il mistero della mia corredenzione.
Sono stata sotto la Croce di Gesù. Sono sotto la Croce che porta ogni mio figlio. Sono sotto la Croce che oggi portano la Chiesa e tutta questa povera umanità peccatrice. Io sono vera Madre e vera Corredentrice. Dagli occhi di questa mia Immagine ho fatto scendere lacrime miracolose più di cento volte e durante il corso di alcuni anni. Perché ancora piango? Piango perché l'umanità non accoglie il mio materno invito alla conversione e al suo ritorno alSignore. Essa continua a correre con ostinazione sulla strada della ribellione a Dio ed alla sua legge di amore. Il Signore è apertamente rinnegato, oltraggiato e bestemmiato. La vostra Mamma Celeste viene pubblicamente vilipesa e messa in ridicolo.
I miei straordinari richiami non vengono accolti; i segni che dono del mio immenso dolore non sono creduti. Il vostro prossimo non è amato: ogni giorno si attenta alla sua vita ed ai suoi beni. L'uomo diventa sempre più corrotto, empio, cattivo e crudele. Un castigo peggiore del diluvio sta per giungere su questa povera e pervertita umanità. Scenderà fuoco dal cielo e sarà questo il segno che la Giustizia di Dio ha ormai stabilito l'ora della sua grande manifestazione. Piango perché la Chiesa continua sulla strada della divisione, della perdita della vera fede, dell'apostasia, degli errori che vengono sempre più propagandati e seguiti.
Ormai si sta compiendo quanto Io ho predetto a Fatima e quanto qui ho rivelato nel terzo messaggio confidato a una mia piccola figlia. Allora anche per la Chiesa è giunto il momento della sua grande prova, perché l'uomo iniquo si stabilirà al suo interno e l'abominio della desolazione entrerà nel Tempio santo di Dio. Piango perché, in grande numero, le anime dei miei figli si perdono, vanno all'inferno. Piango perché troppo pochi sono quelli che accolgono il mio invito a pregare, a riparare, a soffrire, ad offrire.
Piango perché vi ho parlato e non sono stata ascoltata; vi ho dato segni miracolosi e non sono stata creduta; mi sono a voi manifestata, in maniera forte e continua, ma non mi avete aperto le porte dei vostri cuori. Almeno voi, miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, piccolo resto che Gesù custodisce con gelosia nel recinto sicuro del suo Amore divino, ascoltate ed accogliete questo mio accorato invito che, da questo luogo, ancora oggi rivolgo a tutte le Nazioni della terra. Preparatevi ad accogliere il Cristo nello splendore della sua gloria, perché il grande giorno del Signore è ormai giunto».