MaM
Messaggio del 18 marzo 1992: Figli cari! Mai come adesso ho avuto bisogno delle vostre preghiere. Mai come adesso vi prego di stringere in mano il rosario. Stringetelo forte! Io prego moltissimo il Padre per voi. Vi ringrazio perché siete venuti così numerosi e avete risposto alla mia chiamata.

Don Stefano Gobbi - Dongo (Como), 18 aprile 1987 Sabato Santo. Il sabato del mio grande dolore.

«Figli miei prediletti, oggi restate accanto a Me, che sono la vostra Mamma tanto addolorata. Questo è il giorno del mio grande dolore. È il solo giorno che ho vissuto con Gesù morto. Dopo averlo pietosamente deposto nel sepolcro con l'aiuto di Giovanni e delle pie donne, dopo che una grande pietra è stata rotolata davanti alla sua entrata, per la prima volta sono rimasta senza mio Figlio. Il tempo per Me si è fermato in quel momento. Allora si è iniziata la mia veglia continua, in una preghiera incessante che ritmava il trascorrere delle ore, in una sicura speranza che giungeva a penetrare la porta del Cielo, in una sofferenza profonda ed intensa, mentre finalmente potevo dare spazio all'esprimersi del mio materno dolore e lacrime continue scendevano dai miei occhi, quasi a formare una culla di pianto, in cui deporre tutti voi, che da Gesù sulla Croce mi siete state affidati.

È il sabato del grande riposo. È il sabato del grande silenzio. È il sabato del mio grande dolore. È l'unico giorno in cui la Madre resta sola, crocifissa e implorante, fiduciosa e fedele, oppressa sotto il peso del suo patire. È il giorno in cui anche la vostra Mamma ha tanto bisogno di conforto. È il giorno in cui la Madre ha bisogno dell'amore di tutti i suoi figli.

Oggi vi raccolgo fra le mie braccia materne e sono consolata nel sentire che voi veramente mi amate come figli. Mi pare di sentire ancora la Sua voce, protesa nella sua estrema e più preziosa offerta: - Donna ecco tuo figlio! Oggi, nella culla di questo mio dolore, tutti vi aprite ad accogliere il frutto divino di questo suo ultimo dono. Questo è il mio ed il vostro giorno. Entrate nel nuovo riposo sabbatico della mia spirituale maternità. La Chiesa ha ricevuto questo dono come il primo frutto della passione e della morte di mio figlio Gesù. Per questo - fin dai tempi più antichi - si è diffusa la tradizione di dedicare il sabato ad una mia particolare venerazione. Vi domando ancora oggi di consacrarmi questo giorno.

È il giorno che segna il trascorrere del tempo fra la morte e la resurrezione di Gesù. È un giorno di passaggio per tutti: dalla morte alla vita; dalla passione alla gloria; dall'egoismo all'amore; dalla schiavitù alla libertà; dalla tenebra più profonda alla Luce che non conosce tramonto. Entrate in questo luminoso riposo. Per questo vi invito ancora a dedicare in mio onore il giorno di sabato, perché vi possa aiutare ad entrare nel vostro riposo, col vivere ogni giorno la vostra Pasqua assieme a Me, Madre addolorata della Passione e Madre gioiosa della Resurrezione».