Gesù
La devozione al Mio Cuore ha uno scopo altissimo, poiché questo Cuore è perfetto per sua natura. La carne con cui è formato è costituita da un germe trasmesso senza macchia attraverso i tempi, conservato per l'azione santificante del Verbo eterno, portato da una Vergine nel suo seno purissimo, che le meritò di essere Ella stessa concepita senza peccato.
Tutta la Trinità lavorò per formare il Mio Cuore, manifestando in esso la sua grazia e la sua misericordia. Il Padre lo creò con quella perfezione che doveva farlo degno di essere il Cuore del Figlio Suo ; lo fece perciò risplendere della viva immagine della Sua bellezza eterna.
Io, il Verbo, prendendo questa carne, la rendo nobile, la divinizzo, la rendo sensibile alla gloria di Dio e agli interessi dell'uomo e la faccio palpitare di quella indissolubile carità, che Mi unisce a Dio e all'uomo.
Lo Spirito Santo riempie il Mio Cuore, lo penetra e lo abbraccia con le Sue fiamme divine che eternamente lo consumeranno. Fa di esso il Suo tempio e il Suo tabernacolo; lo consacra con la Sua presenza, lo illumina con i Suoi splendori, lo anima e lo sostiene con una vita senza scoraggiamenti, né cadute.
Così il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo formarono il Cuore dell'Uomo-Dio. Il Padre portò a questa opera il potere che crea; il Verbo l'amore che ripara; lo Spirito Santo quello che feconda. Questo è il Mio Cuore, così è l'organo più puro della santa umiltà con cui ho rivestito il seno di Maria e che ho unito a Me, personalmente, nel farmi uomo. Questo Cuore è la sorgente generosa da cui sgorgò il sangue durante la Mia agonia nell'Orto degli Ulivi, quando oppresso dal peso delle vostre colpe, raddoppiai la Mia orazione, e tutto il Mio corpo si coprì di un sudore mortale. Questo Cuore lasciò uscire le gocce di sangue redentore sotto le spine della santa corona e le verghe della flagellazione. Questo Cuore bagnò per tre ore la cima del Calvario con il sangue prezioso che pagava il riscatto del mondo. Questo Cuore si aprì dopo la Mia morte per pagare completamente, in un eccesso del Mio amore, un riscatto per il quale sarebbe stata sufficiente una sola goccia. Questo Cuore, dopo aver dormito per tre giorni nel sepolcro, si destò con tutta l'energia e con tutta la forza del suo amore; si rivestì, nel corpo risuscitato dell'Uomo-Dio, delle proprietà più meravigliose; nel cielo dà al Mio corpo glorificato il movimento, lo splendore e la grandezza di una vita che non avrà fine.
Ammirate, in questa materia sensibile, il Cuore che ho mostrato a Margherita Maria, quando le ho detto: “Guarda questo Cuore che ha tanto amato gli uomini.” Questo Cuore sensibile e materiale, non deve essere più un oggetto secondario della vostra devozione; c'è un oggetto spirituale che è la parte principale: il Mio Amore per gli uomini, il cui simbolo è il cuore e le fiamme che da esso escono e che devono insegnarvi i suoi grandi sentimenti.
Questo Amore dovrebbe essere per voi motivo inesauribile di ammirazione e di gratitudine.Per amore, ho lasciato il Cielo per Betlemme e il seno del Padre Mio per il seno di Maria. Nel seno del Padre Mio la Mia luce è inaccessibile; uscendo da esso, manifesto questa luce, la diffondo, la dono, comincio a scostare il velo di questo grande e consolante mistero.
Per amore dei giudei, Mi rivelo ai pastori e per amore dei gentili, Mi rivelo ai magi. In questo modo, si forma intorno al Mio cuore, come intorno a un centro divino, la Chiesa; che nasce sia in mezzo ai pagani che in mezzo ai giudei, i cui destini abbracceranno tutti i tempi e tutti i luoghi. Betlemme vide la gloria della Mia nascita in cielo e sulla terra. Nazaret vedrà la gloria interiore della Mia vita nascosta.
Povero, sconosciuto, disprezzato, Io vi dò, per amore, eloquenti lezioni di oscurità, di silenzio, di umiltà, di semplicità, di mortificazione, di oblio di se stessi. In questo genere di vita, vado crescendo in età e in sapienza, davanti a Dio e agli uomini. Così vivo, così opero, cosi faccio silenzio, così lavoro e Mi nascondo per amore degli uomini.
Quando inizia la Mia vita pubblica, lo stesso amore Mi porta al battesimo, dove Mi offro in espiazione dei vostri peccati: al deserto, dove Mi umiliai, dove fui tentato, dove Mi lascio portare, sulle ali dell'angelo caduto, fino alla piattaforma del tempio, tutto per Amore. Cuore di Messia, di Salvatore e di Padre, tutto è possibile al Mio Amore che è tale da indurvi a seguirmi nel combattimento. Dalla lotta con il demonio, vi ho dato quelle parole, quelle frecce estratte dalle Scritture, con le quali ferirete sempre il tentatore. Ma è necessario che partano dai vostri cuori, come sono partite dal Mio Cuore, dopo che si sarà purificato con la solitudine ed il digiuno. Quando la mortificazione vi avrà reso forti, magnanimi, vincitori di voi stessi.
La Mia vita pubblica non è altro che il Mio Cuore in azione e nella sofferenza. Opera e nello stesso tempo soffre per amor vostro, in una attività che Mi fa correre alla conquista delle anime, e con una pazienza misericordiosa che raddoppia il prezzo del Mio zelo.
Ammonisco e riconcilio i peccatori, guarisco gli infermi, accolgo i piccoli, istruisco e formo i Miei discepoli, nutro le folle affamate, e con miracoli, benefici e parole, apro il Mio Cuore, dal quale sgorga la carità infinita senza esaurirsi mai.
Piango sul sepolcro di Lazzaro che è Mio amico, sulla infedele Gerusalemme che è la Mia patria, piango sul mondo, oggetto della collera divina.
Il Mio Cuore di uomo è quello che ha versato queste lacrime; l'amore è quello che vi ha strappato dal Mio Cuore e il desiderio di vedere piangere voi è quello che Mi fece dare alle lacrime la loro propria virtù, e dichiarare beati quelli che le versano.
Il sacrificio delle lacrime non era nella Mia vita se non il preludio del sacrificio del sangue. I Miei piedi, le Mie mani, la Mia testa, il Mio Cuore, lo versarono successivamente e in abbondanza. Questo Cuore si rivelò completamente sulla croce, sia con parole di perdono, sia con un testamento d'amore, sia con il grido spento del suo zelo e la sete che sale dal cuore alle labbra: fino a quando l'amore e la giustizia vengono alla fine soddisfatte e niente altro resta che espiare, niente altro che perdonare, niente altro che amare.
È consumato. Ma no: non è tutto terminato, poiché Io risuscito e il Mio Cuore risuscitato si dilata, trionfa, sovrabbonda di gioia, gode in questo trionfo, si rallegra dei suoi propri meriti e ottiene un compimento di gioia e di gloria che sarà di grande beneficio per la terra. Tutte le apparizioni, che seguono la Mia resurrezione gloriosa, sono trionfi del Mio Cuore.
Maddalena Mi riconosce dalla voce, i discepoli di Emmaus dallo spezzare del pane, Tommaso dalla piaga del Mio costato aperto, tutti gli apostoli e i discepoli dalla pace, che desidero per loro e che porto loro.
Finalmente, quando vittorioso della morte, salgo nel più alto dei cieli e vado a sedermi sul trono eterno preparato per la Mia Gloria, conseguo la Mia propria vittoria sul Cuore del Padre Mio e ottengo che lo Spirito Santo discenda, come avevo promesso, sulla Mia Chiesa nascente. Così nel suo trionfo, il Mio Cuore diventa più vittorioso e la terra sperimenta più che mai la sua influenza divina.
Questo amore è perfetto quando parla e quando tace, quando promette e quando dà, quando perdona e quando si esalta; è perfetto sulla terra e nel cielo. Tutta la Mia vita procede dal Cuore: l'Amore è la Mia prima Parola; e Io vi ho amati sino alla fine, fino all'esaurimento, fino alla follia dell'Amore.
Figlioli: avete il Redentore, venite a Me, che sono pieno di Misericordia per chi vuole essere redento. Io sono fonte di acqua viva, fiume copioso che procede dal trono di Dio; senza ricevere, a tutti dò copiosamente, senza che le Mie correnti diminuiscano: corrano gli assetati ad estinguere in Me la loro sete. È una miniera senza fondo, dai tesori eterni. Venite, come ingordi a ricevere le Mie Grazie, che mai recheranno tanti tesori, e mai verranno a mancare per essere condivise con gli altri in modo infinito.
Vengano i ciechi alla luce, gli afflitti e i tormentati alla gioia senza fine; vengano i prigionierialla libertà, gli esiliati alla loro patria; i morti alla vita. Che cosa aspettate? Che fate legati come vili bestie alle mangiatoie del mondo, cibandovi di scarti senza succo, privi di sostanze nutritive? Rompete i vostri legami: venite alla mensa che vi aspetta, imbandita di vere delizie e di vivande prelibate. Risvegliatevi, che la luce entri dalle vostre porte; apritemi, non rimanete al buio e nelle tenebre di morte...