Gesù
Io non ho riunito il Mio gregge per creare divisioni. L'ira, l'impazienza, la superbia, non sono leggi Mie... E tutto questo in voi è un peccato. Perché? In virtù di che cosa vi private della grazia? Della comodità, della impazienza, dell'ira, della superbia. Si può e si deve forse ferire il prossimo? Che cosa sono venuto a predicarvi Io, se non l'amore, la carità profonda, la tolleranza verso gli altri? Andate in una Chiesa e cercate un confessore... Privarsi della grazia è privarsi della vita. Gli angeli commisero un peccato; non si trattò né di furto, né di omicidio, né di disonestà; si trattò di un pensiero di superbia. E in quell'istante stesso, molti angeli furono gettati, dall'alto, nei tormenti dell'inferno, creato in quel momento per castigare la loro iniquità.
Erano creature Mie, come voi! Opera delle Mie mani, come voi! Arricchite dei Miei doni, come voi! Destinate a godere eternamente, come voi! E tuttavia, non furono perdonati!
Io vi chiamo, Io vi amo. Con amore eterno, Io Mi offro alla morte per voi, per liberarvi ogni giorno dalla morte eterna. Come possono le cose terrene risiedere nelle vostre anime più della Mia parola?
Sull'Altare, come sul Calvario, Io chiedo perdono al Padre per voi: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno...! Non Mi conoscono e non conoscono Te. Non conoscono la gravità del peccato commesso. Ecco a Te la morte del Figlio Tuo! Essi sono Nostri, Padre, e se furono feriti, lascia che Io li curi con il Mio amore. Lascia che separi la zizzania, delicatamente, in modo che non ce li corrompa.