Gesù
Nel Tabernacolo, rendo per voi grazie al Padre. Leggi e medita nel Vangelo la guarigione dei lebbrosi; di quegli esseri disprezzati, dalla carne disfatta, resi sporchi dal loro proprio sangue, che si vedono obbligati a vivere in grotte, lontani, scacciati dalla società umana e bevendo nel calice della loro solitudine, l'amarezza dello schifo e dell'abbandono degli uomini. Nessuno li vuole avvicinare per timore di venire contagiati...
Osarono venire a Me a chiedere la guarigione. Li ho ricevuti con amore e li ho mandati a presentarsi ai sacerdoti, perché vedessero che erano guariti. Se ne accorsero durante il cammino di essere guariti, ma solo uno ritornò a ringraziarmi.
La gratitudine è il sentimento più nobile dell'anima umana. È talmente gradita al Padre questa virtù, che l'ha seminata in tutti gli uomini.
Tutta la creazione è riconoscente, poiché, se osservi, tutto si fa in quattro per rendere grazie a Dio. Tuttavia l'uomo, l'opera più bella della Sua creazione, è l'unico che possiede il raziocinio ed è in grado di poter comprendere il favore che Dio gli ha elargito.
Cos'è che esiste che non lo abbiate ricevuto dalla mano paterna? Con quale azione potrete mai restituire il favore di avervi dato un'anima spirituale e immortale? Di avervi dato la grazia di essere Suoi figli ed eredi del Suo Regno?
Come pagherete il favore di aver fatto si che il cielo, reggia di Dio, sia la vostra casa e per tutta l'eternità? E per quanto ha fatto per voi?
Io, come fratello vostro, vedo come Miei i tanti benefici che avete ricevuto dall'Altissimo e a nome vostro, offro per voi i Miei meriti, per rendere grazie alla Santissima Trinità.
È ciò che faccio nella Messa quotidiana, poiché è l'unica azione che compensa giustamente tutti i benefici che avete ricevuto.
Caino dava come offerta il peggio del suo raccolto. Abele offriva il meglio del suo gregge. Qual è la vostra offerta di riconoscenza verso il Padre Mio?