Gesù
Vieni, figlio Mio, sali al Calvario e contempla la Croce crudelmente innalzata, contemplaMi da essa pendente tra cielo e terra, mentre verso sangue da tutte le ferite. Purificando, da una parte, il mondo e dall'altra, invocando il cielo per la salvezza degli uomini.
Medita pietosamente e con attenzione i Miei inauditi tormenti e comprendi bene quanto gravi e quanto orribili sono i peccati del mondo e i tuoi, per aver avuto bisogno di una simile espiazione.
Impara, inoltre, quanto può essere grande l'Amore del Mio Cuore, per cui Io, essendo innocente, ho sofferto e accettato volontariamente il castigo dei colpevoli.
Io sulla Croce, sostenuto con fiele e aceto; tu cercando piaceri e diletti. Io coronato di spine; tu cingendoti di una ghirlanda di rose a Mio dispregio. Io povero e nudo; tu perso dietro i beni del mondo. Io avendo per letto un legno; tu in cerca di un letto morbido e della comodità per il tuo corpo. Io sulla Croce, sopportando una vita di sofferenze e di infamie; tu perso, sempre, fra onori e piaceri. Io con il costato aperto per darti il Mio Cuore; tu con il tuo aperto per vani e pericolosi amori. È così che corrispondi a Colui che ti ha creato, che ti ha redento e che ti ha custodito? Che ne hai fatto dei tanti Miei benefici, di cui Mi ringrazi crocifiggendomi di nuovo?
E tu, che Mi conosci veramente meglio di altri con l'aiuto della Mia Grazia e per la tua esperienza, e per questo più obbligato a corrispondere con maggior gratitudine e con un amore più tenero, sei ancora più peccatore di coloro che Mi hanno crocefisso. Tu aggiungi dolori ancora più acuti ai dolori delle Mie ferite, spezzi il Mio Cuore, che non è ora morto ma vivo, e sacrifichi con inaudita crudeltà l'Autore della tua vita e il Giudice del tuo eterno destino.
È certo che la malizia del peccato mai si è manifestata con una tale evidenza, come nella Mia Passione; mai si sarebbe conosciuta la sua enormità, se Io non fossi morto sulla croce per causa vostra.
Piangi per te e per il tuo destino. Se i peccati degli altri fanno questo in Me, che sono l'albero fiorito, che cosa non faranno in te, tronco secco e arido, i tuoi innumerevoli peccati? Fino ad ora, Io sono anche il tuo Salvatore, il Padre tuo, disposto a riceverti fra le Mie braccia; ma poi, tu Mi troverai solo come Giudice.
Vieni, figlio Mio, avvicinati alla Croce, qui risplende la benignità e la magnificenza dei Miei sentimenti paterni, qui le Mie piaghe non solo inducono al pentimento e alla penitenza, ma offrono il perdono e la grazia; qui, la voce del Mio sangue intercede per te, con un potente grido; e qui, infine, il Mio Cuore arde dal desiderio della tua salvezza eterna.
Voi, gli assetati, venite, questa è quella pietra mistica, aperta dal bastone di Mosé nel deserto, dalla quale scaturì l'acqua in abbondanza. Coloro che desiderano pace e amicizia con Dio, letroveranno in quella pietra che il Patriarca Giobbe unse con olio e innalzò a titolo di amicizia e pace fra Dio e gli uomini.
Chi desidera vino per curare le proprie piaghe, questo è quel grappolo che è stato tratto dalla terra promessa a questa valle di lacrime, dove ora è calpestato e oltraggiato nel luogo della croce per vostro conforto.
Coloro che desiderano l'olio della divina grazia, questo è il vaso prezioso della vita del Profeta Eliseo, pieno di olio, con il quale tutti dovranno pagare i propri debiti E sebbene il vaso possa apparire piccolo per molti, non guardate la quantità ma la virtù; questa virtù è tanto grande che, per quanti vasi ci siano da riempire, sempre circolerà la vena di questo sacro liquore.
Qui è piantato l'albero della vita, qui è piantata la scala mistica che unisce il cielo con la terra, dove gli Angeli vanno a Dio.
Combattuti dal demonio, in nessun luogo resisterete meglio al combattimento come ai piedi della Croce: qui, spogliati della vostra padronanza e della vostra forza, otterrete facilmente la vittoria.