Il Signore
Piccola Mia, voglio che parliamo ora della carità. Colui che giudica senza una precisa ragione, commette una terribile colpa. Ma nel tema della riflessione di oggi, voglio che tu approfondisca quanto segue. È male compiacersi delle disgrazie del prossimo quando questa disgrazia non porta nessun bene spirituale ad altri. Ad esempio, una malattia o un problema economico che non abbiano come conseguenza un bene per la vostra anima. È male anche soffrire per il bene altrui per la sola ragione che si vede un altro felice, poiché questo è il peccato d’invidia e gli invidiosi sono seguaci del demonio. Per non vedere l’uomo andare in cielo dove egli aveva vissuto, il demonio incitò Adamo a ribellarsi contro Dio. Imitano i demoni coloro che fanno parte della sua banda, coloro che sono divorati come lui dall’invidia.
Altro punto importante è parlare bene del prossimo. Questo è quanto dicono anche le Scritture. Dovete sapere che, così come sono amati tutti quelli che parlano bene degli altri, ugualmente sono ripudiati coloro che parlano male del prossimo. E non solamente dagli uomini, ma anche da Me. La lingua del maldicente è una spada a tre tagli: perché con un taglio fa un torto al prossimo; con l’altro fa un torto a colui che ascolta; e con il terzo taglio fa del torto a se stesso, poiché si priva della Mia grazia. Il peggior maldicente è quello che parla e dice: è in segreto, poiché rassomiglia al serpente che morde senza far rumore.