MaM
Messaggio del 27 marzo 1989: Figli cari! Questo è tempo di grazia! Pregate di più e nella preghiera rinnovatevi spiritualmente. Non dimenticate che la vostra formazione spirituale deve durare per tuta la vita.

Camilla Bravi - 17 febbraio 1949. Voci interiori.

Durante il ringraziamento della Comunione, piangevo ai piedi di Gesù, schiacciata sotto il peso della mia miseria, e io Lo supplicavo che mi concedesse un po' di forza per riuscire a vincermi, a tacere. E gli dicevo: « O Gesù, sono ventiquattro anni che lotto e prego per riuscire a vincermi, ma quasi sempre mi giustifico o scatto. Se tu non compi il miracolo, non mi sarà possibile guarire. Quanti difetti in me, quante mancanze! Quanti peccati mortali prima, nella mia vita mondana! Quanti veniali e imperfezioni, anche dopo convertita, nonostante tante tue grazie straordinarie. Io non riesco a capire come fai a volere tanto bene a questa miserabile, a questa cloaca d'immondezza, a questo aborto d'inferno. Veramente merito il tuo sdegno, ma Tu sei tanto buono, vedi il mio dolore che è sincero, abbi pietà di me, perdona, sostituisciti a me, ipnotizza la mia volontà, te l'ho donata, fa' che riesca a tacere».

Gesù m'attirò a Sé e asciugava le mie lacrime mentre così mi parlava: «Ricordi quando, ventiquattro anni or sono, t'ho convertita? Quel giorno tu ti donasti a Me con dedizione completa e Mi pregasti sempre così: "O Signore, prenditi la mia volontà. Te la dono oggi per sempre. Io sono troppo misera e potrei ancora servirmene, mio malgrado, per offenderTi. Tu che sei il mio grande amore e mi ami d'amore infinito, Tu che sei il padrone di tutte le cose, anche del tempo, se questa mia volontà dovessi riprenderla solo un attimo per offenderti deliberatamente, dimenticando il mio dono, non lasciarmi il tempo di usarla, fammi morire prima". E Io allora ti risposi: "In verità in verità ti dico che m'impossesso della tua volontà, che non permetterò mai che tu possa perdermi col peccato grave, che piuttosto ti farò morire prima. E in verità ti dico pure che ti lascerò in vita perché tu cresca sempre nel mio Amore e ti possa santificare, perché anche non progredire in Amore vuol dire, non fermarsi, ma andare indietro". Oggi ti ripeto le stesse parole di allora; in verità in verità ti dico che ti lascio in vita perché voglio farti santa. Io veglio su di te.

Quest'anno prossimo è l'Anno Santo e ricorre il venticinquesimo della tua conversione, e ti prometto che ti donerò a poco a poco l'umiltà di cuore che tanto desideri. Io conosco le mie creature; conosco ciò che dipende dal carattere, dalla malattia, dal tuo orgoglio, e a volte m'accontento dei tuoi sforzi e desideri. Non ti ho forse, in questi due anni, liberata dal turbamento e dall'avvilimento nelle tue cadute? Per il tuo orgoglio però è bene che Io ti lasci sperimentare la tua debolezza. Io non t'abbandonerò mai, te lo prometto, neppure quando tu soffrirai tanto perché ti sembrerà d'essere diventata l'oggetto della mia maledizione e di essere perduta per sempre. Ricorda allora quello che Io t'ho giurato e promesso, e confida sempre nel mio Amore».

La Madonna m'abbracciò e mi disse: «Non temere, Io veglio su di te, e quando sarai nella prova e ti crederai perduta e abbandonata, sarò Io che ogni tanto verrò a illuminarti, consolarti e fortificarti per sostenerti». Provai tutto il giorno il dolore dei miei peccati.