«Nel giardino del mio Cuore Immacolato, figli prediletti, vivete le ore belle e preziose di questa Notte Santa. Passatela nella preghiera e nel silenzio, in dolce compagnia con Me e col mio sposo Giuseppe. Partecipate ai momenti di estasi e di ineffabile gioia vissuti dalla vostra Mamma Celeste, quando si disponeva a donarvi il suo divino Bambino.
La preghiera mi avvolgeva come un manto, il silenzio prendeva sempre più possesso della mia vita, perché era giunto il momento tanto atteso della Sua nascita nel tempo. Così non ricordavo la fatica del lungo viaggio compiuto, non mi scoraggiava il rifiuto ad aprirci una porta, mi attirava la quiete appartata di una grotta, non mi pesava lo sconforto per lo squallore e la mancanza di tutto. Poi, all'improvviso, il Paradiso si è curvato sul mio nulla ed io sono entrata in un rapimento di amore e di vita col Padre Celeste. Quando mi accorsi di essere ancora sulla terra, avevo ormai fra le braccia il mio Dio, miracolosamente diventato mio Figlio. Rivivete il silenzio operoso del mio castissimo sposo Giuseppe: la sua fatica per condurci sul lungo cammino, la sua insistenza per trovarci una casa, la sua rinnovata pazienza ad ogni rifiuto di aprirci una porta, la sua fiducia nel condurci verso un luogo riparato e sicuro, il suo amoroso lavoro per rendere più ospitale la misera grotta, la sua orante attesa di ciò che si sarebbe compiuto; e, finalmente, la sua grande beatitudine nel chinarsi a baciare e adorare il suo Dio da Me, nella Notte Santa, ormai nato.
Sia sopra di voi la Luce, che ai pastori nella notte profonda è apparsa, e i canti degli Angeli, e la gioia per la lieta novella ascoltata: "Annuncio a voi una notizia che è di gioia per tutti: oggi è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore". Nella notte, che densa oggi è calata sul mondo, nella sofferenza, ormai sanguinosa, che è chiamata a vivere la Chiesa mentre, per Gesù che ritorna nella gloria, ancora sono chiuse le porte degli uomini e dei popoli, imitate la vostra Mamma Celeste, il suo amatissimo sposo Giuseppe, i pastori che accorrono subito all'invito rivolto dal Cielo.
Pregate e fate silenzio, per ascoltare la voce di Dio, per capire i grandi segni che oggi vi manda, per assecondare, con la vostra personale collaborazione, il suo misericordioso disegno. Come Giuseppe, anche voi datevi da fare premurosi per preparare tutti al suo vicino ritorno. Accendete nei cuori le luci ormai spente, aprite le anime alla grazia e all'amore, spalancate tutte le porte a Cristo che viene. E come hanno fatto i pastori, semplici e piccoli, così anche voi non chiudetevi all'ascolto delle voci che ancora, più che mai, vi vengono date dal Cielo. Fra esse sappiate riconoscere e seguire quella della vostra Mamma Celeste che, in tanti modi e con tanti segni, vi ripete il suo profetico annuncio: "Preparatevi al ritorno di Gesù nella gloria". È vicino il suo secondo natale. Con Me vivete le ore conclusive di questo secondo avvento: nella fiducia, nella preghiera, nella sofferenza accolta e illuminata, nell'attesa che giunga presto il grande giorno del Signore. Il deserto del mondo si aprirà a ricevere la rugiada celeste del suo glorioso Regno di amore e di pace».