«"Tutto è compiuto". Sono le ultime parole prima del forte grido con cui mio Figlio Gesù ha reso lo spirito. Restate oggi con Me sotto la Croce, figli prediletti, per comprendere il significato di queste sue parole. È il Venerdì Santo. È il giorno della sua passione e della sua morte sulla Croce; è il momento prezioso della vostra redenzione.
Entriamo nell'intimo del Cuore di Gesù per assaporare l'amarezza della sua anima e per penetrare il mistero profondo della sua immolazione. Tutto è compiuto nell'attimo in cui il suo Corpo è immolato ed il suo Sangue è versato per voi. Tutto fu ordinato, nella sua vita, a questo supremo momento: ogni giorno della sua terrena esistenza, quanto ha desiderato consumare questa sua Pasqua di passione e di morte per voi! Oggi mi trovo sotto la Croce sulla quale mio Figlio vive la sua tremenda agonia, con accanto Giovanni che tutti vi rappresenta. In unione di anima con Gesù, a cui sono intimamente associata nella sua opera redentrice, percorriamo insieme i momenti che lo hanno condotto al suo perfetto compimento. Il gioioso momento della Annunciazione quando il Verbo del Padre, incarnandosi nel mio seno verginale, ha assunto quel Corpo per Lui preparato e che gli ha consentito di incominciare subito la sua preziosa opera di Redenzione. Il giorno radioso del suo Natale nella povera capanna di Betlemme quando, nel suo tenero corpo di bimbo, Io intravvedevo i segni del vero Agnello di Dio chiamato ad offrirsi in sacrificio perfetto per la salvezza del mondo. Gli anni sereni della sua infanzia dopo il ritorno dall'esilio sofferto in Egitto, quando lo contemplavo ogni giorno aprirsi come un fiore al sole della bellezza, della grazia e della divina sapienza. I lunghi anni della sua adolescenza, mentre vedevo crescere il suo corpo in cui si rifletteva la sintesi di ogni umana perfezione, proteso al lavoro di ogni giorno e segnato dal sudore e dalla fatica.
Oh! spesso con l'anima contemplavo già le sue mani ed i suoi piedi trapassati dalle ferite, il suo corpo cosparso di sangue... ed allora mi chinavo su di Lui con rinnovata tenerezza di mamma. I brevi anni della sua vita pubblica, in cui a tutti annunciò il Vangelo di salvezza, mentre guariva e perdonava, chiudeva ferite e risanava da malattie, mentre perdonava i peccati e compiva innumerevoli miracoli. Quante volte, accanto a Me, sua mamma cui tutto confidava, con lo spirito si giungeva assieme sulla cima del Calvario e si viveva il momento del suo doloroso commiato! " Tutto è compiuto".
E Gesù cercò di preparare i suoi discepoli allo scandalo di questo momento: "Il Figlio dell'uomo dovrà salire a Gerusalemme, dove sarà consegnato nelle mani dei pagani e verrà sputacchiato, flagellato, condannato, crocifisso, ma il terzo giorno risorgerà". Ora lo guardo appeso alla Croce e vedo le sue mani ed i suoi piedi squarciati da orrende ferite, la corona di spine aprirgli nel capo rivoli di sangue che scendono e sfigurano il suo volto. Mentre il suo Corpo viene scosso dai forti tremiti della febbre e dell'agonia, le sue labbra si aprono ancora per le sue ultime parole: "Tutto è compiuto". La Volontà del Padre è ormai fatta. Ogni circostanza della sua vita è stata orientata a questo perfetto compimento... La sua Opera qui si riassume in un gesto cui tutto fu sempre ordinato: nel dono divino, ineffabile e prezioso della sua Redenzione. Come Lui, anche voi, miei figli prediletti, siete da Me preparati a questo supremo momento, perché il disegno del Padre si compia in questa nuova ora di passione redentrice per la Chiesa. Ogni cosa nella vostra vita ha questo profondo significato.
Leggete con Me, Madre Addolorata, nel libro sigillato della vostra esistenza: in essa tutto è stato da Dio preparato e da Me ordinato con amore, come ho fatto con mio Figlio Gesù. Posso così aiutare anche voi a compiere oggi il volere del Padre. Amate tutti con cuore aperto e generoso, risanate da malattie, chiudete ferite profonde, donate la grazia e la pace, rimettete i peccati. E preparatevi a salire con Me il vostro Calvario (...)».