MaM
Messaggio del 25 marzo 1994:Cari figli, oggi gioisco con voi. Vi invito ad aprirvi a me, a diventare uno strumento nelle mie mani per la salvezza del mondo. Desidero, figlioli, che voi tutti che avete sentito l'odore della santità tramite i messaggi che vi do, la portiate in questo mondo affamato di Dio e d'amore di Dio. Io ringrazio tutti voi che avete risposto in tale numero e vi benedico tutti con la mia materna benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Don Stefano Gobbi - 5 marzo 1983. Primo sabato del mese e di quaresima. Il cammino della penitenza.

«Figli prediletti, seguitemi sulla via della penitenza. Le armi con cui dovete combattere la mia battaglia sono quelle della preghiera e della penitenza. Oggi voglio indicarvi il cammino della penitenza, che deve essere percorso da ciascuno di voi.

La prima tappa è quella della rinuncia e del rinnegamento di sé. Occorre rinunciare a se stessi, a tutti gli attaccamenti disordinati e alle passioni, ai desideri smodati, alle ambizioni. Anche nel vostro lavoro apostolico non cercate mai il successo e la umana approvazione, ma amate il nascondimento, l'apostolato fatto nel silenzio, nella umiltà, nel quotidiano e fedele adempimento del vostro dovere. In questo modo può essere mortificato l'egoismo, che è il pericolo più grande per voi, l'insidia più facile ed abituale con cui il mio Avversario tenta di impedire il vostro cammino. Allora diventerete interiormente liberi e vi sarà facile vedere nella luce la Volontà di Dio e vi troverete nella posizione più adatta per compierla alla perfezione.

La seconda tappa è quella di portare bene la propria croce. Questa croce è costituita dalle difficoltà che si incontrano quando si vuole adempiere la sola Volontà di Dio, perché ciò comporta l'impegno di una quotidiana fedeltà ai doveri del proprio stato. È la fedeltà a fare con perfezione anche le cose più piccole; a compiere ogni cosa con amore; a vivere ogni momento della giornata nell'adempimento del divino Volere. Questa seconda tappa della sofferenza come è preziosa soprattutto per voi, miei figli prediletti! In essa venite configurati a Gesù crocifisso e questa interiore crocifissione si compie ogni giorno e in ogni momento della vostra giornata sacerdotale: nel momento della preghiera, tanto necessaria e che deve essere il centro della vostra vita; nel momento così prezioso della celebrazione della Santa Messa, ove con Gesù anche voi venite interiormente immolati per la vita del mondo; nella fedeltà ai doveri sacerdotali propri del ministero di ciascuno; nella evangelizzazione, nella catechesi, nell'insegnamento, nell'apostolato della carità, nell'incontro con ogni persona, specialmente con chi è più povero, con chi è più solo ed emarginato, con chi si sente respinto e rifiutato da tutti. Nel vostro apostolato sacerdotale non cercate mai di compiacere voi stessi o di ottenere qualche tornaconto: donatevi sempre a tutti con inesauribile forza di amore e non vi fermi la ingratitudine, non vi ostacoli la incomprensione, non vi attardi l'indifferenza e non vi stanchi la mancanza di corrispondenza. È soprattutto dalla vostra sofferenza sacerdotale che le anime possono essere da voi generate alla vita di grazia ed alla salvezza.

La terza tappa è quella di seguire il mio Figlio Gesù verso il Calvario. Durante la sua vita, con il desiderio e con lo sguardo, quante volte lo trovavo mentre si volgeva verso Gerusalemme, ove sarebbe salito per essere tradito, catturato, giudicato dai suoi, condannato, flagellato, incoronato di spine e crocifisso.Quanto desiderava Gesù questo momento: camminava sempre verso la consumazione della sua Pasqua di amore e di immolazione per voi. Allora anche voi, miei prediletti, che siete i suoi sacerdoti, siete chiamati a seguirlo ogni giorno verso la consumazione della vostra immolazione pasquale per la salvezza di tutti. Non perdetevi mai di coraggio. Oggi le voci di condanna sono per voi le grida di chi vi rifiuta e vi contesta. I peccati commessi, giustificati e non più riparati sono per voi i dolorosi flagelli. L'errore che minaccia di allontanare dalla fede moltissime anime è per voi la corona di spine. Il restare oggi fedeli alla vocazione è seguire il duro percorso del Calvario. Gli ostacoli che oggi trovate nel rimanere uniti ed obbedienti in tutto al Papa ed alla Gerarchia a Lui unita, le incomprensioni da parte anche dei vostri confratelli, il senso di emarginazione di cui spesso siete circondati sono per voi le dolorose cadute. Ma l'affidarvi al mio Cuore Immacolato, con la vostra consacrazione, è oggi per voi l'incontro con la vostra Mamma tanto addolorata. Insieme, da ora, proseguiamo nella perfetta imitazione di Gesù, che vi invita a seguirlo sulla via della Croce.

Alcuni di voi dovranno versare anche il proprio sangue, nel momento conclusivo di questa sanguinosa purificazione. Figli prediletti, eccovi allora indicato il cammino che dovete percorrere per giungere ad una vera esperienza di conversione. È il cammino semplice ed evangelico, che vi ha tracciato mio Figlio Gesù quando vi ha detto: "Chi vuol venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua Croce e mi segua!". Su questa strada, evangelica e sacerdotale, vi vuole condurre la vostra Mamma Celeste».