Ieri, festa del mio caro Padre S. Silvestro, sono stata tutto il giorno in sua compagnia.
La notte dal 25 al 26 fu delle più terribili. I demoni, perché erano molti, mi torturarono in tutti i modi e mi minacciavano di finirmi se non avessi giurato di tutto abbandonare delle mie pratiche di pietà, di non dipendere dal Padre... finalmente verso le tre del mattino venne il mio Padre S. Silvestro e mi liberò. Io dissi: Padre, perché hai tardato tanto a venire! mi rispose: Figlia, avevo due anime ostinate da mettere sul retto sentiero, anime consacrate a Dio, le volevo proprio per oggi, ecco perché si sono prolungate le tue sofferenze.
Andammo in Cappella e insieme recitammo Mattutino e Lodi, fra una armonia celestiale.
Mi disse: adesso va a suonare la campana, arrivederci - e sparì - Erano proprio le 5 e 3/4, ora della levata.
La giornata passò in una gioia calma e serena di paradiso. Durante la S. Messa, celebrata dal Padre, S. Silvestro gli stava vicino con compiacenza... durante il discorso gli era a fianco nel pulpito e mentre, dopo la Benedizione, baciavamo la Reliquie di S. Silvestro benediceva più volte i Padri e i fedeli.
La sera venne di nuovo a recitare con me l'Ufficio. Caro Padre quanta bontà verso questa sua povera figlia che non ha altro merito che di volergli tanto bene.