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Messaggio del 25 dicembre 2021:Cari figli! Oggi vi porto mio Figlio Gesù affinché vi doni la Sua pace. Figlioli, senza la pace non avete né futuro, né benedizione, perciò ritornate alla preghiera perché il frutto della preghiera è gioia e fede, senza la quale non potete vivere. La benedizione odierna che vi diamo, portatela alle vostre famiglie ed arricchite tutti coloro che incontrate affinché sentano la grazia che voi ricevete. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Don Stefano Gobbi - 17 aprile 1981. Venerdì Santo. Oggi si ripete la sua passione.

«Figli prediletti, oggi vivete con Me la passione di mio Figlio Gesù. Ogni giorno questa dolorosa passione si ripete. Entrate, con Me, nel profondo del suo Cuore divino per assaporare tutta l'amarezza del suo Calice: l'abbandono dei suoi, il tradimento di Giuda, tutto il peccato del mondo che lo schiaccia sotto un peso impossibile e mortale. Spremuto da questo frantoio, escono le gocce di sangue, che cospargono il suo corpo e cadono ad irrorare la terra. Come pesa, ancora oggi, sul suo Cuore la facilità con cui molti gli voltano le spalle, per volgersi a seguire le idee del mondo, o la strada di coloro che ancora lo rifiutano e lo rinnegano! Quanti, fra i discepoli, ogni giorno dormono nel sonno dell'indifferenza, della interiore mediocrità, del dubbio, della mancanza di fede! Si ripete lo schiaffo che il servo dà al suo volto, e quello più doloroso, che la sua anima riceve dal Sommo Sacerdote, quando lo accusa e lo condanna: "Avete sentito la bestemmia. Poiché si è proclamato Figlio di Dio, è reo di morte".

C'è un altro sinedrio nascosto che, ogni giorno, lo giudica e lo condanna, spesso formato anche da coloro che, nel suo popolo, sono rivestiti di potere. Continua il tentativo di riconoscerlo solo come uomo; la tendenza da parte di molti di negarne la divinità, di ridurre ad interpretazione umana le sue divine parole, di spiegare in termini naturali tutti i miracoli e persino di negare il fatto storico della sua risurrezione. È questo processo che continua; è la stessa ignobile ed ingiusta condanna che si ripete. Eccolo davanti a Pilato, che lo giudica ed ha l'immensa responsabilità di decidere sopra di Lui, e lo vorrebbe salvare... Ma per viltà lo sottopone a violenze crudeli: l'orrenda flagellazione, che lacera la pelle e trasforma il suo Corpo in una piaga di sangue; la corona di spine, la condanna e la impossibile salita al Calvario... Poi il patibolo della Croce, l'agonia e la sua morte accanto alla Madre, chiamata con Lui a morire nell'anima.

Figli prediletti, vivete con Me nel silenzio, nella preghiera e nella sofferenza queste ore preziose della Passione. Essa si ripete nella Chiesa, che è il suo mistico Corpo; si rinnova in tutti voi, chiamati ad essere i ministri del suo amore e del suo dolore. Con Me sostenete il giudizio del mondo, il rifiuto, la persecuzione e la condanna da parte di una società che continua a rinnegare il suo Dio e cammina nella tenebra della perversione, dell'odio e della immoralità. Con Me portate la vostra pesante croce ogni giorno. Versate con amore il vostro sangue. Lasciatevi deporre sull'altare del suo stesso patibolo. Mansueti come agnelli, permettete che le vostre mani e i vostri piedi siano ancora trapassati dai chiodi: amate, perdonate, soffrite e offritevi al Padre, con amore, per la salvezza di tutti. Lasciate poi che la vostra Mamma vi deponga nel sepolcro nuovo del suo Cuore Immacolato, nel momento in cui tutta la Chiesa è chiamata a vivere misticamente questa passione di condanna e di morte, in attesa dell'ora della risurrezione (...)».