MaM
Messaggio del 10 ottobre 1981:«La fede non può essere viva senza la preghiera. Pregate di più».

Madre Pierina Micheli - 17 maggio 1942

Ritiro mensile - Angoscia, disgusto, tentazione, disperazione,... Mio Dio, pietà di me! Mi pare però di non volere altro, che la Volontà di Dio, costi quello che costi per le anime. Mi sento anche fisicamen­te tanto male, impotente anche a un buon pensiero... Voglio tutto, o Gesù, ma che non Ti offenda!...

Dare tutto, non rifiutare nulla, qualunque sia la mia disposizione fisi­ca e spirituale. Il demonio cerca di portarmi allo scoramento e alla tristezza. No, non lo voglio ascoltare.

Dalla Meditazione dei Padre - Pietro, Giacomo e Giovanni avevano pescato tutta la notte, senza nulla raccogliere. All'alba un uomo sco­nosciuto che passeggiava lungo il mare, ordinò loro di gettare la rete. Stanchi angustiati erano tentati di non farlo, ma poi ubbidirono, e ritrassero le reti ripiene di pesci.

Così succede nelle anime. Quando manca il Signore non si conclude nulla. Di qui la necessità della grazia per operare il bene. 1) L'Apostolato alle anime nostre - Fare il bene alla nostra condotta. Studio per il possesso della grazia. Bisogna distinguere la grazia as­soluta ossia l'anima senza peccato mortale dalla grazia attiva, relati­va. Quando la grazia non la ecciti, non la spingi, non l'accresci, ma sonnecchi, t'addormenti, la grazia muore. Che cos'è la grazia? la base delle nostre opere, il nostro respiro, è quell'elemento di unione tra Dio e l'uomo, è il riposo, la gioia dell'anima, l'arma nella lotta; l'at­trattiva delle compiacenze del Signore, è quella certa nota della co­scienza che la rende giardino del Signore. Se operi senza grazia, che stringi?

È necessario che lo parta, per mandare sopra di Voi lo Spirito Santo. Dunque se è necessario è perché manca qualche cosa... Gli Apostoli erano in grazia, ma grazia di pace... La grazia soltanto di pace non basta, occorre la grazia dell'attività. In preghiera e silenzio aspettano lo Spirito Santo, e con la Sua discesa, non è più solo grazia di pace, ma grazia di attività, fuoco d'amore... La grazia è in continuo pericolo per parte di satana. Tentò Eva e ci riuscì.

Noi, nate per l'Eternità, dobbiamo tendere continuamente alla ricerca, al possesso, allo sviluppo, al mantenimento, alla conservazione della grazia.

Che conto fate della grazia attiva, della grazia vigilante? Le vostre opere sono fatte in unione a Gesù? Una Suora che opera con orgoglio, con risentimento, con animosità, che sfugge l'umiliazione. La mortifi­cazione, che non doma le passioncelle, il carattere non opera con Dio grazia, Dio Spirito Santo, Dio amore. Opera per l'inferno e pel purga­torio.

Conservate lo Spirito Santo in voi, per operare sempre con Lui. Parlo, mangio, dormo, lavoro col Signore? prego con Lui? Quante volte si agisce con assoluta indipendenza!... eppure Gesù vuol restare con noi e per questo, fra gli altri grandi doni, ci diede la vocazione... Tu lo cacci nelle finezze, nelle delicatezze... soffri, ti agiti, e ti macchi l'ani­ma perché operi senza la grazia attiva. Pensate alla grazia, a questo dono che Gesù ci dà e vedete come vi trovate voi rispetto a questa grazia.

Che conto ne faccio io? è sonnecchiosa... manco di generosità, di quella che dovrebbe essere la caratteristica di una Sposa di Gesù... quanti atti virtuosi trascurati... opero sì con Gesù è un bisogno del­l'animo mio, ma come opero? - Umiltà, confidenza, abbandono... dare tutto, operare in Lui e con Lui... Agire con pace (in quanto mi è possibile) per non disturbare l'opera dello Spirito Santo che abita in me.

2) Dall'istruzione del Padre - Maria nacque, visse e morì nella grazia - Non era uguale la grazia in Lei quando nacque, da quando morì. Prendiamo un santo innocente, come S. Luigi, S. Stanislao... molto più era in loro la grazia alla morte, che alla nascita. In noi la grazia è suscettibile di aumento. Lo studio dell'anima che tende a Dio è di accrescere la grazia. Come la pianta aumenta di volume ogni giorno, così la grazia nelle anime. La grazia cresce in proporzione della no­stra corrispondenza. Noi abbiamo l'obbligo, il dovere; di accrescere la grazia. Il Vangelo ce lo mostra tante volte. La parabola dei talenti; la vigna che non dà uva, l'amministratore infedele...

Non basta la permanenza di quel grado di grazia a cui siamo arrivati. Se il servo che ha conservato il talento ebbe, quella terribile sentenza, che sarà di colui che lo spreca?... il fuoco che non si spegne, il verme che non muore...

Sai il meglio che devi fare, lo vedi nelle meditazioni, nelle istruzioni, nei consigli del confessore, dei superiori, ma, c'è un ma: lo fai? Ora questo grande lavoro della lotta sanguinosa contro il proprio io, lo fate?

L'anima che tentenna, che s'addormenta, che indietreggia, non lavora ad accrescere la grazia...

Il Signore ti ha dato tanti talenti per essere santa ed è fare ingiuria al Signore il dire: quella ha più grazie, minori difficoltà, miglior carat­tere... Ciascuna anima deve trafficare i talenti ricevuti. Chi uno, uno; chi dieci dieci, certi che il Signore dà a ogni anima la grazia necessa­ria per santificarsi. Se l'anima nostra è un campo spinoso, c'è l'erbac­cia, non scoraggiarsi, non avvilirsi, perché il Signore mette il seme suo, e tutto con Lui è possibile. Chi serve non deve stare a sedere, deve essere attivo: c'è l'assoluta necessità dello spasimo del miglio­ramento. Pregare lo Spirito Santo che dia luce. Agire, lavorare.

Tu vedi, ma non lavori. Non dipende dalla tua apatia, dal tuo orgo­glio?... Siamo viatrici, dobbiamo presentarci a Lui... lotta contro di te. - Coraggio, anima mia, lo scoramento non ha mai fatto un santo. Incomincia ora un lavoro intenso di corrispondenza alla grazia, in un fiducioso abbandono in Dio, nei l'accettazione generosa di tutto quanto permette dentro e fuori di te, anche lo stato presente di angoscia, agitazione...

Oggi il nemico mi ha disturbato parecchio. Durante la predica (credo sia stato lui) una telefonata imprecando al Padre... più tardi mi tenne agitata, mi buttò a terra e voleva impedirmi la confessione, ma poi fu scornato.