Non, ne posso più; ma Gesù può tutto. Perdono. Ho passato una notte spaventosa, e al mattino agitata in tutti i sensi, non osai accostarmi alla S. Comunione.
Ma il mio Padre S. Silvestro vegliava, e rientrando in camera, trovo vicino al suo quadretto, la lettera del Padre, che si era smarrita, e in essa era un continuo comando di andare alla Comunione. Fortunatamente non aveva rotto il digiuno e dovevo uscire per affari. Mi portai al Gesù, ma ogni volta usciva il Sacerdote per dare la S. Comunione io non riuscivo a muovermi. Uscii di Chiesa e andai pei miei assunti. Ad un tratto sento internamente come un comando: scendi dal tram, va alla Chiesa dei Padri a fare la Comunione; discesi senz'altro e vi andai; ma essendo ora tarda 12 e 40 il dover entrare, e chiedere un Padre per la Comunione mi costava assai, tuttavia non ebbi il coraggio di fare diversamente. Il Padre venne subito e quando Gesù fu nel mio cuore, mi parlò con tenerezza degli interessi dei Suo Cuore, della pena che L'affligge per tante anime che non gli permettono di prodigarsi; e poi mi disse: SAI PERCHÉ QUESTA MATTINA GODO STARE CON TE? PER LA TUA UBBIDIENZA. LE ANIME MI SONO PIÙ CARE PER l'UBBIDIENZA CHE PEI SACRIFICI.
Mi mostrò una perla di uno splendore straordinario e aggiunse: LE TUE COMUNIONI FATTE IN QUESTI GIORNI PER UBBIDIENZA, HANNO AGGIUNTO QUESTA PERLA ALLA TUA CORONA, E HANNO AVVICINATO AL MIO CUORE ANIME CHE DA TANTO ASPETTAVO.
Poi mi lasciò gustare la Sua pace. Come sento il mio nulla, la mia miseria, la mia impotenza, vedendo la bontà sconfinata di Gesù per la povera anima mia! eppure sono tanto ingrata. Il nemico mi tenta, e io perdo subito la confidenza, e temo di essere una povera pazza, che si inganna e inganna. Si avvicina la notte e tremo... perché? il pensiero di trovarmi ancora... non voglio neppur dirlo.
- Ubbidienza assoluta, in tutto - per ubbidire basta volere, con la grazia dei Signore.