Ho incominciato questo ritiro nella pace, abbandonata al Cuore del mio Diletto con la mia Mamma celeste, sotto la protezione dei mio caro Padre San Silvestro. Quante grazie, mio Dio! Ho il cuore pieno di santa soave consolazione, e la mia miseria mi pare un abisso insondabile, di fronte a tante delicatezze divine!
La meditazione del Padre: Imparate da me che sono mite ed umile di cuore e specialmente le parole: - nessuna anima adulta che è in Paradiso, si è salvata sola, ciascuna ha avuto bisogno di aiuto di altre anime...
Il vero apostolato è quello delle anime miti ed umili di cuore, hanno penetrato l'animo mio ed ho risolto di modellare il mio povero cuore troppo umano, al modello divino.
Esaminatami, ho trovato: impetuosità di carattere non domate, moti interni di ribellione, di risentimenti nei disgusti, nelle contrarietà, poca materna dolcezza con le Suore, poca pazienza, vivacità nel correggere. Queste le vedo, e quante mi sfuggiranno!...
Niente scoraggiamenti anima mia. Umiltà, confidenza, propositi pratici.
Darmi allo studio particolare di queste virtù.
Esame particolare - non parlare, agire, senza aver messo in calma l'interno con la preghiera.
Esteriore sereno, equilibrato, qualunque sia la mia disposizione interna.
Al suono delle ore dire: Gesù dolce ed umile di cuore, fate il mio cuore simile al Vostro.
Pomeriggio. Nell'ora di preghiera fatta in spirito di ringraziamento, pei benefici concessi a tutte le anime, e a me in particolare, Gesù mi ha portato in solitudine e mi ha fatto gustare il suo amore... Mi disse che la mia fede nell'ubbidienza è stata la sorgente di tutte le grazie... che Gesù aumenti in me e in tutti questa fede, che tanto lo consola!... Voglio salvare le anime, tante anime, tutte le anime, con un
a sola parola, che sarà l'offerta totale di tutta me stessa al Cuore Divino: ubbidienza, volontà propria, giudizio proprio, vedute, discussioni, sotto i piedi.
A.M.D.G
Per la Gloria di Dio, ad onore dei mio caro Padre S. Silvestro, e per ubbidienza, unita a Maria e sotto lo sguardo del S. Volto di Gesù, farò del mio meglio per manifestare la bontà e misericordia di Gesù verso la più miserabile creatura.
Dal Settembre dello scorso anno, la mia salute sempre delicata, andò peggiorando, lasciandomi quasi continuamente, in uno stato di grande sofferenza, è che cercavo dissimulare per non preoccupare le Suore. A Milano, in Gennaio, presi una forte influenza ripartii per Roma ai primi di Febbraio con forte febbre, sentendomi tanto male, che ad un certo punto credetti non poter proseguire il viaggio. Rimasi a letto un po' di giorni, e poi con l'aiuto di Dio, mi feci violenza e procurai stare in piedi, ma da allora andai peggiorando. Solo il pensiero di soffrire per le anime mi dava forza. Dovendo andare a Milano, preferii aspettare per una visita medica, dal Dottore nostro, già conosciuto, il quale mi trovò in condizione disastrose (come Lui disse) un focolaio di recente broncopolmonite aperto, con tutti gli altri disturbi di fegato, cuore, stomaco ect. Ordinò riposo assoluto e cure che permettendolo il Signore, a nulla giovarono. Mi prese una forte ripugnanza ad ogni cibo, e qualunque piccola cosa, mi dava forti dolori di stomaco e tanto malessere da cadere spesso svenuta. Il solo vedere cibo, mi stravolgeva tutta. La debolezza si accentuava e non posso negare, che più volte mi faceva illusione di essere all'ultimo di vita.
L'ubbidienza mi ordinò di ricorrere a un bravo Dottore di Roma, il quale dopo un po' di cure, volle facessi la radioscopia, per attendermi con più sicurezza, avendo sempre temperatura. Si fece e si trovò quello che avrei mai pensato: Una lesione sottoclaveare al polmone destro. Il Dottore consigliava il pneumotorace e poi venne a più miti consigli, con iniezioni di vaccino... che poi incominciai, attendendo altre analisi.
Il dottore dell'anima, certamente ispirato da Dio, mi disse, che per ubbidienza dovevo chiedere la grazia, che il polmone si sanasse e il demonio per un poco desse tregua alle continue lotte, forse causa prima di tutti i mali, dicendomi di recitare ogni sera cinque gloria al Cuore di Gesù e uno a S. Silvestro. Mi costava chiedere la salute, sembrandomi di sfuggire alla sofferenza, e il nemico, perché era proprio lui, mi tentò più volte su questo punto, ma mai con la grazia di Dio, avrei scelto la mia volontà alla ubbidienza... cercavo di impedirmi di recitare le preghiere a questo scopo. La notte dall' 11 al 12 giugno sfinita in tutti i sensi, resistendo al nemico che mi ostacolava di chiedere la grazia, recitai le solite preghiere, chiedendo con maggior forza per vincere la ripugnanza e ubbidire, che si faccia quello che vuole il Padre. Una voce distinta si fece udire: Va a Fabriano sali a piedi all'Eremo, e alla tomba di S. Silvestro avrai la grazia che chiedi. Col pensiero dissi: come è possibile nel mio stato di debolezza fare questo? e la voce: - Non discutere, abbi fede. -
Il giorno 14 nuova forte ribellione a chiedere la salute. Per superarla dissi: - Il Padre vuole che sani, e che il nemico mi dia tregua. dunque voglio la grazia. Una voce rispose: - Fa quello che ti ho detto e la grazia l'avrai -.
Affidai tutto all'ubbidienza, contenta di qualunque decisione. Il nemico mi torturava l'animo, facendomi credere una illusa, che ingannava il Padre, ma palesati i miei timori la pace e la fede tornarono.
La carità e la delicatezza usatami dal Padre in queste circostanze, si può comprendere solamente, se si pensa alla sconfinata bontà del Cuore di Gesù per le anime! Decide si vada all'Eremo, e mi procura la santa gioia di essere da lui accompagnata. Oh! non finirò mai di ringraziare il Signore di tante grazie, di tante finezze! Possa anche io essere tanto generosa con Gesù! tanto delicata!
Il giorno 18 giugno con la corsa delle 11 e 1/4 partii accompagnata da Suor Cesarina, per Fabriano. Con una gran fede nell'ubbidienza che il nemico più volte tentò di indebolire... mostrandomi come uno spauracchio la lunghezza della strada da percorrere a piedi, nelle mie condizioni di salute. Giunta a Fabriano provai una interna commozione, che cercai di reprimere. Il Padre ci attendeva e ci accompagnò a S. Benedetto; nell'attesa fui presa da un malessere generale e da una forte tentazione di scoramento, che superai con la grazia di Dio ripetendo: mi fido dell'ubbidienza. Alle 19 circa si incominciò la salita, il Padre di tanto in tanto ci faceva pregare. Le disposizioni dell'animo mio si cambiarono, una pace profonda mi invase l'anima e veramente in tanta solitudine e bellezza di natura, non ci si sentiva più a contatto con l'umano. Il cammino mi si rendeva sempre più facile e leggero, sentivo che S. Silvestro mi attendeva. In poco più di due ore eccoci all'Eremo. Entriamo in Chiesa, i Padri stavano in preghiera, provai una violenta commozione e un forte bisogno di pianto che repressi. S. Silvestro era là, nella sua tomba marmorea, ma io sentivo che mi accoglieva con amore, direi con impazienza. Non potei pregare con le labbra, ma il mio cuore parlava e presto mi sentii tutta assorbire in Dio, e mi trovai alla presenza di S. Silvestro posto su un trono di gloria, di uno splendore incomparabile. Vicino alla Madonna, i Santi Benedettini e Padri. Stuolo di Angeli facevano corona.
La Madonna si avvicina, mi prende per mano e mi accompagna al trono di S. Silvestro. Questi mi appoggia la mano sul capo e mi dice: DA QUESTO MOMENTO, TI UNISCO ALLA MIA DILETTA CONGREGAZIONE, FARAI PARTE SPIRITUALMENTE IN ESSA E GODRAI DI TUTTI I VANTAGGI SPIRITUALI E DI TUTTO IL BENE CHE SI FA; TU UNIRAI LE TUE FATICHE, LE TUE PENE E TUTTO QUANTO FARAI, A QUELLE DEI MIEI PADRI PERCHÉ IN CIASCUN MEMBRO E IN TUTTA LA CONGREGAZIONE SI CERCHI SEMPRE LA MAGGIOR GLORIA DI DIO.
Detto questo mi benedisse e io rimasi perduta in Dio. Quando mi riebbi, mi ritrovai nella Chiesa. Il Padre ci fece uscire. Dovetti farmi grande violenza per mettermi a contatto con le cose di quaggiù. Per fortuna il Padre mentre si attendeva la cena, fu ispirato a farci uscire fuori, così nella solitudine potei più liberamente dar sfogo al mio cuore che non ne poteva più.
Avrei desiderato passare la notte sola con il mio caro S. Silvestro, ma già fu delicatezza di Gesù, nel concedermi il Padre di ritornare in Chiesa dopo cena. Avevo bisogno di sfogare con Lui il mio cuore, di ringraziarlo, di parlargli, come figlia al Padre teneressimo.
Entrata in dolce colloquio fui trasportata su una strada ardua e pericolosa. Io mi vedevo obbligata a camminare. S. Silvestro, a pochi passi, mi precedeva, e quando la difficoltà del cammino, si faceva più grande, mi smuoveva i sassi, mi appianava la via, e riprendeva nuovo animo nel cammino. A un certo punto mi trovai davanti a un abisso, e fui lì per retrocedere, ma ecco che al di là, mi si mostra una strada molto più facile, dove camminavano senza fatica tante persone, secolari, Sacerdoti, Religiose. Sentii il bisogno di mettermi anch'io su quella strada, ma non ci riuscivo.
S. Silvestro mi disse: Quella strada non è per te; vedi, quelle anime CAMMINANO CON FACILITA’ PERCHÉ TU CAMMINI NELLA FATICA, NELLA LOTTA, NELLA SOFFERENZA, SONO SULLA VIA RETTA, PER I TUOI PATIMENTI. NEI MOMENTI PIÙ PENOSI, RICORDATI DELLA STRADA, E IL PENSIERO DELLA SALVEZZA DELLE ANIME TI DARÀ FORZA. GESÙ VUOL FARE ENTRARE TANTE DI ANIME IN QUELLA STRADA, IL DEMONIO FA OGNI SFORZO PER STRAPPARLE E IMPEDIRE IL BENE. NON TEMERE, IO TI AIUTERÒ SEMPRE. - Quando tutto scomparve una luce vivissima si era fatta nell'animo mio, sentii di essere nella volontà di Dio, e rinnovai la mia totale donazione al Signore, nell'abbandono completo al suo Divino Volere.
Al richiamo del Padre, mentre mi alzavo dalla balaustra, un gelido straordinario mi prese alla parte destra, e come un brusco movimento, mentre un'interna voce mi diceva: STA TRANQUILLA, SEI GUARITA.
Il Padre ci accompagnò alle camerette e ci benedisse. Ci sembrava di essere accompagnate proprio da Gesù. Quelle stanzette, nella Casa di S. Silvestro, mi parvero un pezzetto di Paradiso. Mi sentivo come schiacciata da tante grazie e la mia miseria nella sua evidente realtà, un abisso insondabile.
Mi posi a letto per ubbidire, ma dormire fu impossibile. Parlavo col cuore al mio caro Santo e gustavo delizie di Paradiso. Dirlo non è possibile.
Alle due, mi levai e mi posi in preghiera. Ecco venire a me, il mio caro P. S. Silvestro, con tenerezza infinita; mi prende il capo fra le mani e: MIA FIGLIA DILETTA mi dice: QUELLA VOCE CHE TI DICEVA DI VENIRE ALL'EREMO, ERA LA VOCE DEL TUO ANGELO CUSTODE, MANDATO DA ME. QUANTO HAI CHIESTO TI HO DATO: IL POLMONE È SANATO, E IL DEMONIO PER UN PERIODO DI TEMPO NON AVRÀ PIÙ NESSUN POTERE SUL TUO CORPO. Chiedendo io che intendeva dire: non avrà nessun potere sul tuo corpo, mi spiegò, che non avrebbe più potuto battermi, soffocarmi, infliggermi quei mali fisici per togliermi dalla S. Comunione, e così mi disse: RIPRENDERAI FORZE. ATTENTA PERO’, CHE IL NEMICO NON SI DARÀ PACE E TENDERÀ ALTRE INSIDIE. SII SEMPRE CANDIDA COL PADRE, UBBIDIENTE E UMILE E SARAI VITTORIOSA. D'ORA IN POI RECITERAI L'UFFICIO PROPRIO DEI MIEI FIGLI CON GRANDE FEDELTA’ E ACCURATEZZA. Mi appoggiò al suo cuore; io volevo dire tante cose, ma non potevo parlare, ma S. Silvestro comprendeva tutto e il Paradiso era in me.
Alle 5 il Padre, celebrò la S. Messa all'altare del Santo diletto, e ci diede la S. Comunione. Troppo presto si dovette partire! Mi dovetti violentare per nascondere la mia pena... ma subito mi si parò alla mente, la strada mostratami da S. Silvestro, e al pensiero che le anime si salvano nel patimento e nel sacrificio, ripresi con generosità il cammino disposta a tutta quanta la Volontà di Dio.
Giunta a casa, scossa di tutto quanto era passato, mi buttai sul letto e m'addormentai. Allo svegliarmi - mi parve di essere un'altra. Provai appetito, e postami il termometro, la temperatura era scomparsa. Mi nutrii senza nessun disturbo e la notte dormii tranquillamente.
Un cambio si repentino, non poteva essere altro che segno certo della grazia ricevuta. Oh! come dubitare? Che farò per mostrare al caro santo la mia gratitudine?
Mio caro Padre S. Silvestro, ottieni la grazia di usare di questo dono per pura gloria di Dio e salvezza delle anime. Se ne dovessi abusare, toglimi tutto completamente. Voglio vivere solamente della Volontà di Dio, nell'amore a Gesù e alle anime. Costi quello che costi!
A.M.D.G