Anna ha dettato alla signorina Rosa Imlauer quanto segue.
“Il
25 aprile 1923 vidi il dolce Salvatore che mi mostrava una corona di
spine su ciascuna delle quali vi era una goccia di sangue.
Mi
trovai di colpo nell'orto degli ulivi. Vedevo il Salvatore che pregava
e sudava sangue. I discepoli erano lontani e si erano addormentati.
Vidi
anche il momento nel quale il dolce Salvatore fu fatto prigioniero e
come, poco prima, i soldati e i servi del sinedrio caddero al suolo, e
poi, quando gli legarono le mani e lo trascinarono via.
Vidi anche come questi lo condussero davanti a Pilato e davanti al gran Consiglio.
Lo vidi patire tutto solo in carcere: era così buio e freddo ed Egli era da tutti abbandonato.
Lo
vidi poi davanti a Pilato e ancora carico della pesante Croce.
Inizialmente il corteo attraversò una larga strada, poi piegò in un
vicolo molto stretto, quindi passò attraverso una porta. Qui, Gesù
cadde dolorosamente al suolo. Poi il corteo salì verso il Calvario.
Vidi
come il dolce Salvatore venne inchiodato alla Croce ed assistetti anche
alla sua morte. Erano lì la Santa Madre di Dio, San Giovanni e Maria
Maddalena che, da dietro, strinse i piedi di Gesù.
Durante tutta
questa visione io partecipai ai dolori del Signore (Vedi: Nota 26). In
confronto a ciò che il nostro Salvatore patì per noi, anche il castigo
della nostra morte è ben poca cosa.
Ebbi questa contemplazione dalle quattro del pomeriggio fino alla mezzanotte del 25 aprile:
È un'altissima grazia
poter soffrire per, con e come Gesù, che, unico vero innocente, ha
assunto su di sé tutte le sofferenze possibili per ricondurre noi
uomini all'amore del Padre.