Il 26 aprile 1921 feci un sogno che inizialmente mi procurò molta angoscia, ma che poi mi diede molta serenità.
Vidi
un signore con una barba folta che entrava nella mia stanza assieme a
due signore. Appena li ebbi salutati, l'anziano signore pregò le due
donne di lasciarci soli, perché doveva dirmi alcune cose importanti in
privato.
Quando uscirono, mi disse: "Ora la devo visitare fino
infondo e il mio segretario dovrà riportare tutto per iscritto". Vidi
in effetti vicino a me uno scrivano. Un grande timore mi invase quando
cominciò a visitarmi. Iniziò dai piedi e dettava ogni cosa al
segretario. Non riuscivo a capire la maggior parte delle cose che
diceva, capii solo le ultime parole: “...proprio come la giovane
Emmerich di Diilmen!”.
Dopo aver detto queste
parole, si mise a pregare e quindi riprese a visitarmi. Io non dovevo
dirgli niente mentre svolgeva il suo lavoro. Prese quindi anche le mie
mani e, come prima, capii solo l'ultima frase, sempre identica:
"...proprio come la giovane Emmerich di Dúlmen!".
Quanto fui felice di uscire da un sogno così pesante!