Questo
fatto è riportato dalla sorella di Anna, Kathi: "Il 9 agosto 1925,
alcuni mesi prima della morte di Anna, il Parroco le volle portare la
Santa Comunione alle quattro del mattino, perché poi alle cinque doveva
partire. La nostra mamma si alzò quindi alle tre e mezza e subito andò
nella stanza di Anna; la vide immobile nel letto: sembrava dormire.
Stava ritornando sui suoi passi per andare a vestirsi, quando sentì un
colpo pauroso. Si voltò di scatto spaventata: Anna giaceva nell'angolo
della stanza con il viso sul pavimento, raggomitolata come un verme. I
denti superiori erano rotti, la lingua gonfia e bucata da parte a
parte. Sanguinava dalla bocca e dal naso, sopra l'occhio sinistro c'era
una profonda ferita, simile a quella che si vede sul volto di Cristo
nella Sindone.
Anna non sarebbe mai stata capace di rialzarsi,
né avrebbe potuto muoversi per i suoi piedi piagati. Era stata sbalzata
lontana dal letto, oltre il comodino; un ultimo attacco furioso
dell'inferno a questa creatura piena di dolori che aveva strappato
tante anime al demonio.
La caduta le procurò anche conseguenze
mentali: da quel momento, infatti, spesso le sue parole divennero
confuse. In certi periodi, comunque, ritornava alla piena conoscenza".