Il giorno di Pasqua, nel 1921, sognai il mio dolce Salvatore: mi diede una corona di mirto e mi invitò ad andare con Lui. Mi condusse in una sala meravigliosa, mai vista prima, piena di fiori bellissimi; una musica incantevole si diffondeva nell'aria e infondeva nel cuore una beatitudine indescrivibile.