... Sempre lottando ho tentato oggi, in ispirito, di abbracciare il
cielo e la terra: il cielo, dimora di Dio; la terra, apportatrice
della mia croce. Che sforzo per questo abbraccio! Il cuore, tra un
abbraccio e l'altro, esplodeva come bomba. Il sangue scorreva; era un
abisso senza fine; erano abissi e abissi di tenebre e di morte.
Non avevo esistenza, non potevo camminare, non avevo acqua per
nuotare; ripetevo il mio « credo », ma sentivo come vi impiegassi una
eternità a ripeterlo.
Gesù venne al mio incontro; scese ai miei abissi. - Rialzati, figlia
mia! Non hai esistenza, né mare per nuotare, ma hai Gesù da amare e
anime da salvare... Coraggio, non sei sola: hai l'assistenza del
Cielo... Guarda all'azione dello Spirito Santo; guarda come lavora,
come ritocca e dilata il tuo cuore perché vi regni la Trinità divina. -
Poi vidi come in un quadro le riparazioni che Gesù esigeva. Mio Dio,
mio Dio! La Chiesa, la Chiesa! O mio Dio, basta, basta! Venne Gesù e
questa volta mi fece sentire la Sua presenza. Unì il mio al Suo Cuore
per infondervi la goccia di Sangue... (diario, 5-8-1955).