Mio Dio, abbi compassione di questa povera anima che si trova nel più
grande abbandono e senza una guida! Nel mio scavare incessante, madida
di sudore, sono nel mio sepolcro ad una profondità tale che occhio
umano non può sondare. Non so cosa faccio, né dove giungerò. Povera me,
dove vado! Che spavento!
Sulla superficie della terra sono come sola al mondo: è un mondo senza
luce, senza un soffio di vita. Sento come una vecchiaia, come non vi fu
né vi sarà mai. È vecchiaia nel corpo e nell'anima. È una vecchiaia:
unisco quasi la testa ai piedi e spazzo la terra con il volto'. $ stato
il corpo ad invecchiare l'anima e a renderla brutta. Ho lasciato il
mondo soltanto quando egli mi ha lasciata; quando mi ha schernita e
sputato in faccia, quando con schiamazzi e maltrattamenti ha tentato
di togliermi la vita. Tutto è passato, solamente io sono rimasta in
questa vecchiaia morta e imputridita. Non ho quasi pregato per causa
delle mie sofferenze, per il mio doloroso martirio. Sono rimasta quasi
completamente dimentica delle cose del Cielo. Ho detto a Gesù e a
Mammina che non era segno del mio diminuito amore, ma causa del mio
molto soffrire. Faccio frequenti atti di fede: « Credo, Gesù, io credo
». Perdere Gesù e Mammina fu perdere l'Orto, il Calvario, fu perdere
tutto. Cammino di qui e di là; guardo in un posto e in un altro senza
vantaggio e senza incontrare nessuno. In questo stato dell'anima, sono
arrivate le ore 15 di oggi. Improvvisamente sono rimasta in un mare
immenso di naufragio; ho lottato energicamente con le onde, lanciata
nel mare immenso, per afferrare e portare con me i naufraghi. Avevo
bisogno di conforto; ero sfinita per tanto lottare. È venuto Gesù e mi
ha detto in mezzo al naufragio: - Figlia mia, mare di dolore, mare di
sangue, però mare di salvezza per innumerevoli anime... Esigo da te
molto dolore perché i crimini della umanità esigono molta
riparazione... - Detto ciò, Gesù è scomparso ed io sono rimasta in quel
mare in mezzo a tenebre spaventose... (diario, 19-2-1954). Sono ancora
grave e, non potendo parlare, detterò soltanto alcune parole come segno
della mia obbedienza. Mio Dio, che ubbidienza difficile! Sento il
dolore, vivo il dolore, ma non so parlare; sono la più grande
ignorante. Sulla terra non riuscirò mai a far comprendere ciò che
soffrono il mio corpo e la mia anima. Vorrei parlarne soltanto per
onore e gloria del Signore e per il bene delle anime. Nella mia
tremenda inutilità e nelle tenebre dense e paurose, io vedo i miei
cammini percorsi, ma tutti segnati di sangue; vi scorre a rigagnoli. È
questo sangue che brilla, è questo sangue che indica la terra che ho
battuta, le spine che ho calcato. La mia vita fu ed è dolore e sangue;
ma la inutilità non mi ha lasciato nulla per il mio Gesù né per le
anime che amo tanto per amor Suo. Sono poverissima, senza nulla. Ho
sofferto molto, molto per ciò che è uscito sul giornale « A voz do
Pastor »'. È un tormento inesprimibile che solo sofferto si potrebbe
comprendere. Mio Dio, almeno soffrissi sola e non soffrissero coloro
che mi attorniano!
Quanto Ti devo, Gesù mio, perché mi hai sostenuta! Ho sofferto, ma
senza un momento di rivolta, senza malanimo contro nessuno, con gli
occhi fissi in Te. Grazie, Gesù! Ciò che vorrei è che non offendessero
Te e che non ci fosse scandalo... (diario, 26-2-1954).
...Ieri pomeriggio si impossessò della mia anima uno sgomento molto
grande al pensiero dell'Orto e del Calvario, nel sentire come mai avevo
provato che tutto era inutile, e perduto per me. Era uno sgomento
infernale. Oggi, verso le 15, si è rinnovata questa sofferenza; gli
atti di fede che facevo non giovavano. Ero nel profondo abisso
dell'inferno e soffrivo tutti i tormenti. L'anima guardava verso l'Alto
tentando di vedere Dio: non si rassegnava di averlo perduto. Che
sgomento senza pari!
« Ho perduto Dio per sempre », gridava il mio cuore! È venuto Gesù, mi
ha preso per mano...: - Non hai perduto Dio, figlia mia, né Lo
perderai mai. Riposati qui per tua pace e conforto. Oh, grande scienza
e sapienza di Dio! Sta tutto qui: tu ripari per ogni qualità di
crimini. Sei vittima scelta da Me. Soffri le pene che dovrebbero
soffrire le anime, se tu non le salvassi. La vecchiaia che hai sentito
è quella del mio eterno Padre. Ho agito così per fartelo comprendere. È
il motivo che non vi era sulla terra vecchiaia come la tua. Egli era in
te. Ho voluto che partecipassi di Lui, come di Me e dello Spirito
Santo. Egli si posò su di te con tutta la sua giustizia, obbligandoti a
unire la faccia alla terra, a baciarla per riparare per tutta la sua
materia. Scienza, scienza grande: è solo così la sapienza di Dio. -
Scomparve. Mi rimasero alcuni tenui raggi di luce e la seguii
nell'ansia di ritornare a vederlo. Volevo il mio Gesù per quanto
dolorosi e spinosi fossero i miei cammini (diario, 5-3-1954).