Non so se la mia vita è tramonto del sole, è calar della notte, o se è
notte completa. Io grido. In questa vita senza vita, in questa notte
senza stelle, in queste tenebre spaventose, il mio cuore e la mia anima
gridano al Cielo. Il mio stato è tale che talvolta non so se vivo, se
sono sulla terra o dove mi trovo. Credo, Gesù, nel Tuo amore! Credo
nelle Tue parole! Credo nelle Tue promesse! Credo che non mi lasci
sola! Non mi interessa di non vivere: la mia brama è di morire a me
stessa e a tutto; ma voglio che Tu viva in me e in tutte le mie cose.
Povera anima, smarrita nel bosco senza che sia udito il suo grido!
Povera anima che grida al Cielo con il dubbio che non esista, con il
dubbio che non vi sia un Creatore... Credo, credo, Gesù! Questo mio «
credo » dell'anima e del cuore non cesserà mai. Credo in Te, credo
nelle Tue promesse... (diario, 15-1-1954).
... Sul mio Orto, sul mio Calvario non è mancata la bianca Colomba in
volo. Le gocce di rugiada che emanavano dal suo becco si spargevano.
Ancora una volta ha fatto il suo nido in me. Ma non posso né potrò
dimenticare gli sguardi penetranti che scrutavano tutta la terra e ogni
essere. Questi sguardi vedevano l'inutilità dell'Orto, del Calvario, lo
spreco del Sangue redentore. Erano sguardi divini che producevano in me
indicibile tormento, dolore veramente infinito. Non potendone più, ho
chiesto conforto al Cielo. Gesù è venuto: ha fatto luce dentro di me e
si è ritirato. ... Animata da quella luce, ripetevo: « credo, credo,
Gesù; la mia fede mi dice che sei con me ». Pazza per trovare il mio
Amato perduto, camminavo sempre chiamando: Gesù, Gesù, dove sei?
Mi trovai in un bosco nel quale incontrai Colui che cercavo. Vi erano
tutti alberi spinosi e siepi con spine penetranti. Tutto il mio essere
era sangue e in sangue trovai tutto l'essere di Gesù. Camminando
davanti a me mi diceva: - Sono qui, sono qui. Vieni qui, figlia mia,
sono qui. - Si sedette come in un eccesso di stanchezza: i rami spinosi
lo trapassavano, il sangue scorreva. - I peccatori mi perseguitano; non
ascoltano la mia Voce. Guarda come mi feriscono! Infelici se non
accolgono la mia chiamata! Infelici se non si convertono! Salvali, sono
tuoi... - Dimenticai me stessa e le spine che mi ferivano; con molta
cura cominciai a liberarlo dai rami spinosi che ferivano Lui e Lo
laceravano. Quando Lo vidi senza spine, mi trovai sola: era scomparso.
Continuai a cercarlo ripetendo « Gesù, credo, credo! ». Egli venne
allora incontro a me: - Colloquio di fede, colloquio di dolore.
Coraggio, mia figlia. Il mondo è tuo perché
lo salvi. Consolami e ricevi la goccia del mio Sangue... - ... (diario, 22-1-1954).
Non dettai nulla il 29 gennaio né il 5 febbraio perché non potei.
Quanto soffersi in quei giorni!... Il giorno 29 venne Gesù e mi disse:
- Coraggio, figlia mia, nelle tue sofferenze... Questo martirio
doloroso che ti chiedo è per alcuni sacerdoti... -
Il giorno 5, io stavo sfinita tanto avevo lottato contro il dolore,
Gesù mi apparve come « ecce Homo » con un volto orribilmente
agonizzante: - Mia figlia, coraggio! E' con te il Signore del Cielo e
della terra, il Gesù che è tua vita. - Vuoi che prenda animo nel
vederti così? Non posso. A che è servita tanta mia sofferenza? - Il suo
Volto divenne tosto naturale e, con il sorriso sulle labbra,
accarezzandomi, mi disse: - Mia innamorata, hai sofferto affinché lo
non soffrissi; il mondo non ascolta la mia voce... Ricevi la goccia del
mio Sangue, goccia potente perché fortissimo è stato il dolore che ti
ha consumata. Ricevi le tenerezze della Madre mia benedetta: te le
porto per domani, 1° sabato. Ella vuole con Me colmarti in questo anno
mariano'... - (diario, 12-2-1954).