... Mi preparai alla nascita di Gesù con un atto di contrizione; non ho potuto confessarmi.
A mezzanotte Gli ho chiesto di nascere nel mio cuore e in tutti i
cuori. Gli ho fatto molte richieste, ma tutto nella inutilità e nella
eternità. Gli ho fatto compagnia nel presepio, nell'Orto e nel
Calvario; ma tutto inutilmente, in una agonia e tristezza mortali.
La mia vita era del cielo, ma penetrava in ogni essere umano, in ogni essere miserabile.
Mentre Gesù agonizzava, quella vita svolazzava sui bracci della croce;
fissava Gesù crocifisso e si dirigeva verso il suo divin Cuore.
Un'altra vita, la vita della terra, si lanciava verso Gesù per
schernirlo e sputacchiarlo. Egli diede la vita, si consegnò al Padre ed
io rimasi senza alcuna vita né di rivolta né di amore...
Gesù, quando venne, mi illuminò e mi parlò: - Sono sceso dal cielo e
per l'ultima volta sono nel cuore della mia sposa per parlare
attraverso le sue labbra. Sono sceso e venuto a questo cuore per
lasciarlo nel dolore, nel massimo dolore per il bene dei peccatori.
Grande, massima sapienza ha quell'anima che sa soffrire per Gesù.
Grande sapienza, la massima sapienza è amare molto e soffrire molto. È
questa sapienza che Io cerco e bramo. È tanto rara; non la incontro
quasi mai. Colloqui per le anime, colloqui per i peccatori; l'ultimo
colloquio per le anime, l'ultimo colloquio per i peccatori! Coraggio,
figlia mia! Vengo a darti il mio Sangue divino; vengo a darti
l'alimento che ti fa vivere; vivi di fede, soltanto di fede. Io non
tralascerò di confortarti quando sarà necessario. Di tanto in tanto
udirai, sposa mia, le parole del tuo Gesù... Benedico con il Padre e lo
Spirito Santo coloro che hanno sostenuto la tua anima, coloro che hanno
avuto cura del tuo corpo; coloro che hanno difeso, come nessuno, la mia
divina causa. La benedizione della Trinità divina per tutti coloro che
ti sono cari... - (diario, 25-12-1953).