... Dal primo sabato cominciai io stessa a scavare il mio sepolcro...
Esisteva l'eternità prima del sepolcro, esiste nel sepolcro ed
esisterà dopo. È nel sepolcro che ora lavoro come uno scavatore e sto
seppellendo me stessa. Sento come se dessi una zappata ogni 100 anni od
anche più e con uno sforzo tale da bagnare di sudore il sepolcro, la
terra in cui mi sto seppellendo; mi seppellisco, ma tanto lentamente.
Come scavare la sepoltura con zappate a tanta intermittenza, anche se
ho l'attrezzo sempre in mano, bagnata di sudore come se lavorassi
incessantemente giorno e notte? Che sforzo, quello della mia anima! Mio
Dio, che duro e penoso martirio! Solo per Te e per le anime... Oggi ho
avuto la Messa nella mia cameretta... Mentre si svolgeva il santo
Sacrificio, con i sudori dell'anima, non ho cessato di lavorare nel mio
sepolcro; in questa fatica incessante, in un dolore, tristezza ed
agonia mortali, sono giunta sulla cima della montagna del Calvario. Ho
continuato il mio lavoro durante tutta l'agonia di Gesù. Gli sfuggivo
sempre e sempre Gli ho offerto le mie grandi umiliazioni, la grande
sofferenza causatami dagli sguardi dei presenti... Gesù mi ha detto: -
...Venite a Me peccatori! Io sono il buon Pastore. Il pastore ama le
sue pecore. Io sono il buon Pastore ed il buon Pastore raduna le sue
pecore. Convertitevi, convertitevi! Venite al mio divin Cuore... Voglio
essere amato; voglio che sia amata la mia Madre benedetta... - ...
(diario, 11-12-1953).
... Se fosse possibile, anche dopo la mia morte, che il mio corpo
venisse trascinato di strada in strada, ovunque, fino a distruggersi
senza lasciare traccia della sua esistenza per comprare le anime di
tutti i peccatori e fare sì che tutti i cuori amassero Gesù e Mammina,
farei volentieri testamento, facendo dono di me stessa per questo fine.
... Continuo ad essere lo scavatore lento per scavare e preparare il
mio sepolcro. Mi sto interrando sempre più; qualche volta mi manca il
respiro. Quanto tempo per interrarmi più in profondità! Mi pare che già
mi stia scarnificando, che i miei vestiti imputridiscano. Nonostante la
lentezza di questi colpi di zappa da secolo a secolo, i sudori
dell'anima non passano: è una fatica incessante. Siano lodi al
Signore; sia fatta la Sua volontà!... (diario, 18-12-1953).